La guida sicura sbarca all’università

Una quindicina d'anni fa, Silvio Scotti (comandante della Polizia locale di Monza ed esperto del Sole-24 Ore) mi faceva notare che un diritto così complesso come quello della circolazione stradale non era oggetto di alcun corso universitario specifico. Una lacuna grave, se si pensa che alla fine molti avvocati – anche controvoglia – finiscono per occuparsi di multe e incidenti: chiunque di noi può rivolgersi a loro per questi motivi, visto che per restare invischiati in queste faccende basta semplicemente uscire di casa.

Oggi la situazione non mi sembra molto cambiata, nonostante il proliferare  dei corsi nell'ultimo decennio, spesso dovuto alla necessità di moltiplicare le cattedre per le "esigenze familiari" del barone di turno (non lo dico io, ma le inchieste giudiziarie). In compenso, ieri alla Luiss è sbarcato un corso voluto dalla Fondazione Ania per rendere più sicura la guida dei giovani: 40 ore di lezione, di cui 32 di teoria in aula e otto di pratica a Misano, dove la scuola di Siegfried Stohr organizzerà una delle sue consuete giornate in cui fa rendere conto a tutti dei propri difetti di guida e insegna come affrontare alcune situazioni di emergenza.

L'effetto, in genere, è che ci si rende conto del propri limiti e si guida con maggior consapevolezza: le statistiche sugli ex-allievi di Stohr, almeno, dicono questo. Il problema è che iniziative del genere non sono ancora alla portata di tutti.

  • gennaro nasti |

    Caro Maurizio,
    l’iniziativa è naturalmente interessante: la formazione sistematica (e l’aggiornamento) dei conducenti dovrebbe essere una delle azioni da porre in essere per fronteggaire il problema.
    Ho letto alcuni titoli di giornale che parlavano di corsi di “sicurezza stradale” all’Uuniversità, credo più corretto parlare di guida sicura.
    Propongo, a questo punto di rendere detraibili le spese per corsi di aggiornamento e specializzazione nella guida. Al pari delle tasse universitarie.
    Inoltre, la presenza dell’ANIA della lodevole iniziativa mi fa pensare alla proposta di istituire percorsi virtuosi di fomazione dei conducenti e conseguente riduzione del premio assicurativo.
    A presto
    Rino Nasti
    Agenzia per la Sicurezza Stradale della Regione Campania ARCSS
    [risponde Maurizio Caprino] E infatti esiste il Patto con i giovani, con il quale le compagnie s’impegnano a dare fiducia ai ragazzi che a loro volta s’impegnano a frequentare corsi che diano loro cognizioni migliori rispetto a quelle necessarie per ottenere la patente (e oggettivamente a organizzare corsi del genere ci vuole ben poco, dato il livello basso della formazione obbligatorie). Al momento le compagnie che hanno già avviato iniziative in questo senso non sono molte. L’ultima in ordine di tempo è la Sara, la compagnia dell’Aci, che riconosce le iniziative dello stesso Automobile Club come i corsi di guida sicura (prevalentemente a Vallelunga) e la preparazione in una delle scuole guida aderenti al nuovo programma Ready2go.

  • Giuseppe Falanga |

    Senza andare troppo lontano segnalo iniziativa pubblicizzata il 28/5/2008 “Patente Plus, al via progetto per la guida sicura
    L’iniziativa è rivolta a 4.000 giovani neopatentati lombardi”…sarebbe interessante conoscere che sviluppi abbia avuto.
    Leggi tutto>>http://www.siapol.it/sezione.php?d=2133

  • Claudio Cangialosi |

    Ho presentato un progetto identico già da svariati mesi in un’università italiana… chissà se mi avessero ascoltato prima… il discorso è che ANIA ha il soldi e il potere di fare ciò che vuole. Diversa cosa quando è l’università a dover investire.

  • pisione (ex claudio) |

    Iniziative (lodevoli)del genere dovrebbero essere comprese nel corso di scuola g uida (soprattutto il corso di guida sicura), ma alla fine il costo totale sarebbe esorbitante, e noi ci sarebbero nuovi polli (noi automobilisti) da spennare

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