L'incidente del tir che ha decapitato una povera signora a Mondello ha fatto impressione. Per la tragica fine della signora e per il fatto di essere avvenuto nella bella frazione balneare di Palermo, dove nessuno si aspetterebbe di vedere un mezzo pesante in mezzo alla gente che passeggia. Ma l'incidente ha un altro lato impressionante, rimasto nascosto: solleva il velo sui malori cui vanno incontro i camionisti.
Il problema viene posto da SicurAUTO.it (http://www.sicurauto.it/blog/news/a-palermo-tir-finisce-in-spiaggia-a-mondello-le-prime-foto-del-luogo-dove-potevo-esserci-io.html), che accredita quella del malore come la causa più probabile della tragedia. E in effetti i camionisti sono una categoria a rischio: nell'ambiente degli esperti si sa bene che il loro stile di vita da forzati del volante (con poco moto e alimentazione arrangiata) li espone a varie patologie, soprattutto cardiache. A confermarlo c'è anche uno studio che è in fase di completamento (e che spero non venga tenuto riservato).
Di fronte a questo problema, due gestori autostradali (Centropadane – della Piacenza-Brescia – e Serenissima – della Brescia-Padova-) hanno aperto in aree di sosta attrezzate per camionisti centri medici dove chi lo desidera può sottoporsi a un check-up durante le ore di riposo. Incredibilmente, entrambi i centri si trovano in tratti del Bresciano. Ma, soprattutto, rischiano di rimanere le uniche strutture del genere in Italia: per un gestore offrire un servizio così significa prendersi la responsabilità di certificare in qualche modo lo stato di salute del camionista. Con conseguenze quale che sia l'esito della visita: se va male, si rischia (almeno in astratto) di far perdere la patente a uno che con essa si guadagna da vivere; se va bene, si rischia di essere chiamati in causa in caso d'incidente successivo causato da malore.
Dunque, per ora non ci sono buone prospettive di espansione per un'attività di prevenzione meritoria, che copre un buco dell'attuale sistema, in cui sotto controllo ci sono soprattutto i mezzi pesanti trascurando chi li guida.