Stanno facendo il giro del web le immagini delle corse clandestine scoperte da Carabinieri e Guardia di finanza su una superstrada provinciale della provincia di Lecce (http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Italia/2010/puglia-gare-clandestine/gare-clandestine-puglia.php). Non c'è che dire: la strada l'avevano scelta proprio bene, essendo una "doppia carreggiata" totalmente rettilinea (come quasi sempre, in Puglia) di raccordo tra due superstrade (una per Gallipoli e l'altra per Maglie) già di per sé non molto trafficate (estate a parte, ci sono solo spostamenti locali perché siamo a sud di Lecce, dove l'Italia finisce). Insomma, una vera e propria pista, per cui una volta tanto non sembra esagerata la notizia secondo cui alcune moto sono state beccate a 300 all'ora. E peccato se ogni tanto ci passa anche qualche padre di famiglia ignaro con la propria utilitaria a 90 all'ora.
Quanto ai controlli, paradossalmente in questo deserto mi era capitato di vedere solo una pattuglia mista Polstrada-Motorizzazione per fare le revisioni su strada ai camio (quali, in quel deserto?). Sarò stato sfortunato, ma questa è l'esperienza delle volte in cui ho percorso quella strada.
Dal punto di vista giuridico, va segnalato che le forze dell'ordine possono procedere solo dal 2002, quando nel Codice della strada fu modificato l'articolo 9 per prevedere sanzioni più pesanti e articolate (confisca dei veicoli, tanto per dirne una) per ogni fattispecie di corsa non autorizzata su strada.
Ora l'augurio è che ci si dia una regolata collettiva tra i centauri pugliesi più esagitati. Anche tra quelli che fuori stagione si vanno a divertire (senza arrivare a gare clandestine perché la strada è stretta e i sorpassi sono difficili) una trentina di chilometri più a est, sulla litoranea tra Otranto e Santa Maria di Leuca, una delle più belle d'Italia (come guida e come paesaggio). O sui tornanti della Selva di Fasano, al confine tra il Barese e il Brindisino. Anche se poi non è facile per le forze dell'ordina vigilare su queste strade così sinuose, dove non c'è molta visibilità: sotto questo profilo, la superstrada tra Gallipoli e Maglie è eccezionale, avendo anche cavalcavia su cui basta appostarsi per ricostruire che cosa avviene per chilometri.
P.S.: giusto perché qualcuno non mi prenda per il solito milanese razzista, ricordo che in questi tre anni e mezzo mi sono occupato anche dei centauri che attraversano l'Appennino al Nord, in particolare in Emilia-Romagna.