La notizia è di quelle da far saltare sulla sedia: si apre uno spiraglio per vedere alzato a 150 km/h il limite su un'autostrada, la A4 tra Brescia e Padova. Lo ha dichiarato all'Ansa il presidente della "Serenissima" (nome con cui è più nota la società di gestione di quel tronco), rompendo il fronte compatto che i gestori hanno costituito nel 2002: visto che l'innalzamento – possibile fin da allora – non è un obbligo ma una facoltà, perché prendersi una responsabilità del genere? E infatti la stessa Ansa ha interpellato il maggior gestore nazionale (Aspi, ex-Autostrade), che in pratica ha confermato il suo atteggiamento di chiusura, nonostante ora con la riforma del Codice della strada tra i requisiti per l'innalzamento ci sia anche la presenza del Tutor, che qualche garanzia in più la dà. E allora alla "Serenissima" sono ammattiti? Credo che, più semplicemente, c'entri la politica. E comunque non sarà facile nemmeno per loro arrivare ai 150. Ecco perché.
La politica c'entra perché poi la stessa Ansa riporta il plauso di Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona, non a caso fotografato mesi fa a un imbarazzante 190 di media con la berlinona Audi di servizio, la scorta e il conseguente florilegio di polemiche politiche (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/06/il-sindaco-di-verona-andava-a-190-allora-e-ora-minaccia-querela-ma-il-codice-dice-che.html#tp). Quello che l'Ansa non dice è che Tosi è anche consigliere di amministrazione della "Serenissima" (nel rispetto della "regola" secondo cui gli enti locali sono spesso nella compagine sociale delle società che gestiscono i servizi nel loro territorio), quindi dovrebbe aver avuto un ruolo attivo e – se il contesto è questo - anche per i tecnici della società diventa difficile esprimere un qualche dissenso.
Dissenso che in questo caso può andare anche oltre la dichiarazione di Tosi all'Ansa, che pure è una perla. Il sindaco parla di "provvedimento di respiro europeo". Tipica frase preconfezionata della politica, adatta per tutte le circostanze, ma non certo in questa (in Europa – Germania esclusa – si permettono i 130 quando va bene e si valutano abbassamenti anche per limitare la CO2). Comunque, fin qui è solo folclore politico.
Dove sorgono perplessità tecniche è sui requisiti necessari all'innalzamento del limite. Che non sono solo quelli riportati dall'Ansa (tre corsie più quella di emergenza e Tutor) e nemmeno solo quello aggiunto dal Corriere del Veneto (indici di incidentalità favorevole nell'ultimo quinquennio, che secondo il quotidiano il presidente della "Serenissima" avrebbe già sostanzialmente confermato). Per legge (articolo 142, comma 1 del Codice della strada), ci vogliono pure favorevoli condizioni meteo prevalenti, buono stato di manutenzione, progetto adeguato e traffico non eccessivo. Ora, sforziamoci pure di ritenere che quella non sia una delle autostrade più congestionate d'Italia (in certe ore – prevalentemente notturne, però – correre è ancora fisicamente possibile). Ma col meteo come la mettiamo, in piena Pianura padana?
P.S.: tutto questo non vuol dire che io sia contro i 150, anzi penso che da qualche parte sarebbe bene sperimentarli prima di trarre giudizi. Ne ho parlato diffusamente nei post di dicembre della sezione Velocità di questo blog. Ovviamente poi, se volete, approfondiamo.