Alcol zero e test antidroga: i professori litigano, i cittadini rischiano multe ingiuste

Come potete leggere oggi a pagina 5 del Sole-24 Ore del Lunedì, nel mondo scientifico c'è maretta sull'alcol zero e sui nuovi prelievi antidroga introdotti dalla riforma del Codice della strada. C'è chi sostiene che gli etilometri potrebbero rilevare la presenza di alcol anche in una persona che non ha bevuto nulla e chi ribatte che ciò è perlomeno improbabile. C'è chi ritiene contraddittorio sancire che i test antidroga devono rispettare l'integrità fisica della persona e poi ammettere il prelievo della mucosa del cavo orale (che sarebbe assimilabile alla biopsia) e chi replica che non c'è problema. In tutto questo, ci sono professori affermati che lamentano – pubblicamente o in privato – di non essere stati interpellati da chi ha scritto la riforma. E, proprio sui lavori preparatori della norma, rivelano particolari uno in contrasto con l'altro, tutti da verificare (e le ferie collettive di agosto non sono il periodo adatto per farlo). Le solite beghe tra accademici o effettivamente ci sono cittadini che rischiano di essere multati ingiustamente?

Riguardo all'alcol zero, non lo sapremo fino a quando nessuno tirerà fuori (se li ha) i risultati del test dell'etilometro fatti su centinaia di persone di cui si sa con certezza che non hanno bevuto e magari qualcuno ha anche ingerito un dolce al liquore. Se i test danno tutti zero, il problema non si pone. Altrimenti sono guai e si fa prima a cambiare la norma che ad affrontare un contenzioso che si preannuncia pazzesco se le forze dell'ordine non chiuderanno un occhio sull'applicazione della norma. Anche perché qua non stiamo parlando della solita scusa "ho mangiato poco fa un cioccolatino al rum e mi è rimasto un po' di alcol in bocca". Una cosa del genere non regge, perché l'alcol evapora rapidamente dalla bocca e l'etilometro se ne accorge. Qui invece si parla di cioccolatini già assimilati, che quindi potrebbero dare qualche traccia di alcol nel sangue e nell'aria espirata dai polmoni. E qualcuno ipotizza che tracce analoghe si possono trovare per auto-produzione di alcol nel corpo o dopo che si sono mangiati prodotti come l'uva. Se sarà dimostrato che l'etilometro e/o le analisi del sangue rilevano anche queste tracce, chi potrà dimostrare che sono dovute a cause diverse dall'aver bevuto alcolici? Peraltro, come mi fanno notare Giuseppe Carmagnini e Alberto Gardina, giuridicamente la sanzione può scattare solo se c'è la certezza che quelle tracce sono dovute al bere, perché il nuovo articolo 186-bis, affinché ci sia lillecito, richiede non solo la presenza di alcol, ma anche il fatto che essa sia dovuto all'assunzione di bevande alcoliche. Insomma, un pasticcio dal quale si può uscire bene solo dimostrando che l'etilometro e/o le analisi del sangue non rilevano le tracce minime. O, in caso contrario, stabilendo una tolleranza di misura che in questo momento la norma non solo non prevede, ma addirittura pare escludere.

Quanto alla droga, a parte i chiarimenti sull'invasività del prelievo di mucosa, c'è da notare che la nuova norma (che modifica l'articolo 187 del Codice) stabilisce che – qualora manchino i fondi – si può ripiegare anche sul prelievo di fluido (saliva) dal cavo orale. Sarà un test ugualmente affidabile? E, se sì, perché non prevederlo direttamente al posto di quello sulla mucosa, visto che non è invasivo e quindi avrebbe risolto  monte il contrasto col principio di salvaguardia dell'integrità fisica? Vi ricordo che l'affidabilità di un test va valutata soprattutto in relazione alla sua capacità di stabilire quando la droga è stata assunta, altrimenti non si riesce a dimostrare che l'interessato guidava sotto effetto di stupefacenti, elemento fondamentale per configurare il reato. Tanto più ora che la riforma ha abolito l'obbligo di visita medica specialistica, da affiancare alle analisi prima di denunciare un guidatore. A settembre la Stradale partirà con nuovi test, che dovrebbero consentire di risalire al "quando". Ma solo in 12 città. Nel frattempo, il nuovo articolo 187 varrà ovunque. Come sarà applicato?

Tutte queste difficoltà dovrebbero far prendere in considerazione anche qualche strada alternativa. Come l'uso del riflessometro (che ovviamente non è invasivo), per vedere se chi guida è davvero in grado di farlo. Apprendo che ci ha lavorato su anche l'Università di Padova, che potrebbe anche continuare a farlo. Certo, ci sono droghe che non appannano i riflessi, anzi. Ma su altre droghe (quelle depressive del sistema nervoso), alcol e anche sonno il riflessometro pare avere le carte per funzionare. Il problema sarà poi garantire che chi viene bocciato dall'apparecchio resti effettivamente fermo fino a quando non recupera: le sanzioni non sarebbero un gran deterrente perché – non sapendo se l'appannamento sia dovuto ad alcol, droga o semplice sonno – non si può tenerle molto alte.

  • Articolo 187 Cds |

    La ringrazio ancora.
    Sono d’accordo con lei ma intanto si viene appiedati, scatta la denuncia e tutto il resto…poi fai pure il ricorso…e FORSE lo vinci. Apro una parentesi visto che ne stiamo parlando: la cannabis nel sangue resta un periodo leggermente inferiore alle urine ma cmq lunghissimo. Questo perchè il thc viene ritenuto nel grasso e poi rilasciato gradualmente nel sangue e quindi nelle urine. Quindi se parliamo della cannabis forse l’unica salvezza sarebbe il test salivare che cmq non è chiaro quale lasso di tempo rilevi dall’ultima assunzione. Grazie ancora bel blog.
    [risponde Maurizio Caprino] In questo caso non c’è bisogno del ricorso: essendo un reato, si va comunque davanti al giudice per quantificare l’eventuale condanna e in quella sede ci si può difendere.
    Quanto alla saliva, il problema è che quando si è sotto effetto ce n’è poca. Ma a chi è in regola non interessa.

  • Articolo 187 cds |

    La ringrazio per la risposta anche se sinceramente non l’ho capita molto bene.
    3. [2] Nei casi previsti dal comma 2-bis, qualora non sia possibile effettuare il prelievo a cura del personale sanitario ausiliario delle forze di polizia ovvero qualora il conducente rifiuti di sottoporsi a tale prelievo, gli agenti di polizia stradale di cui all’articolo 12, commi 1 e 2, fatti salvi gli ulteriori obblighi previsti dalla legge, accompagnano il conducente presso strutture sanitarie fisse o mobili afferenti ai suddetti organi di polizia stradale ovvero presso le strutture sanitarie pubbliche o presso quelle accreditate o comunque a tali fini equiparate, per il prelievo di campioni di liquidi biologici ai fini dell’effettuazione degli esami necessari ad accertare la presenza di sostanze stupefacenti o psicotrope.
    Qui parla ancora di “prelievo di campioni liquidi biologici…etc”, quindi non capisco in che modo questo art metta fuori gioco le urine.
    In ogni caso concordo con lei che quando si guida, o più in generale si deve affrontare qualche cosa di impegnativo o importante, bisogna essere assolutamente sobri. Il problema è che attualmente pur rispettando questo principio si viene cmq giudicati non abili alla guida o alla mansione lavorativa svolta (nel caso di accertamenti tossicologici mansioni a rischio).
    Attualmente non si è più liberi (per fare un esempio estremo) di andarsene in vacanza all’estero senza macchina e fare quello che si vuole (senza che questo rechi danno o pericolo a nessuno), al ritorno in Italia si rischia di incappare nel 187. Quindi a mio modestissimo parere questa legge di fatto non mira alla sicurezza stradale ma alla pura repressione di uno stile di vita, o cmq questo è l’effetto che nella stragrande maggioranza dei casi produce.
    [risponde Maurizio Caprino] In sostanza, intendevo dire che si può prelevare qualsiasi liquido, ma poi, se si vuole essere sicuri di non lavorare a vuoto facendo assolvere il conducente, questi liquidi non possono che essere sangue o saliva. Questo perché occorre comunque dimostrare il “sotto effetto” al magistrato penale che tratterà la denuncia e al giudice e un avvocato può far notare che urina e sudore non sono riconosciute idonee allo scopo. Ovviamente, se in futuro inventeranno una tecnologia diabolica in grado di desumere il “sotto effetto” anche da urina e sudore, si potrà essere condannati anche in base ad analisi su di essi, che restano comunque prelevabili (anche se oggi – ripeto – scientificamente servono a poco).
    In ogni caso, ben peggiore sarebbe stata una delle versioni alternative della norma che sono circolate nei mesi scorsi: aboliva il “sotto effetto”, aprendo effettivamente la strada a quanto lei scrive. Ma non è passata.

  • Articolo 187 cds |

    Riguardo all’art 187 mi sembra di capire che non solo possa essere saltato il test mucosa, ma laddove l’agente ritenga fondato il sospetto di assunzione di stupefacenti, o più semplicemente manchino questi benedetti test…si può essere trasportati all’ospedale per le urine. Inoltre come è stato chiaramente fatto notare anche da lei, il nuovo codice ha abolito la visita medica, in pratica non ci si può più difendere. Trovo questo articolo un vero e proprio strumento di persecuzione e repressione dato in mano alle Forze dell’ordine. Il problema non si pone tanto nelle grandi città (dove cmq non ci sono garanzie in ogni caso) bensi appare più evidente nei centri medio piccoli dove gli apparecchi spesso non ci sono (e si ha il potere di andare a colpire chi si conosce o si sospetta abbia abitudini “particolari”) e si ricorre direttamente all’ospedale per le urine.
    Nel caso dei cannabinoidi le tracce rimangono oltre i 30 giorni.
    Inoltre trovo inconcepibile essere trasportati all’ospedale senza aver causato incidenti basandosi solamente sulla parola dell’agente accertatore. Per me questo è uno stato di Polizia bello e buono.
    Sono estremamente favorevole al riflessometro, unico strumento in grado di stabilire le reali condizioni del conducente.
    [risponde Maurizio Caprino] Io credo che, per com’è formulata, alla fine la norma restringa le possibilità di accertamento: non avendo cambiato il presupposto del reato (essere alla guida sotto l’effetto delle sostanze e non semplicemente averne assunte, chissà quanto tempo prima) e avendo invece abolito la visita (che serviva proprio a dimostrare il “sotto effetto”), si mettono fuori gioco i test su urina e saliva, che non sono in grado di disinguere se la sostanza è stata assunta un’ora o un mese fa. Quindi restano solo l’analisi del sangue e quella della saliva (che però è ancora una tecnologia “giovane”).
    Quanto a persecuzione e repressione, anch’io personalmente nutro perplessità sulle politiche proibizionistiche (e non ho alcun interessi diretti, perché non bevo né fumo), ma alla guida non si discute: niente droga né alcol. Chi li assume e vuole spostarsi in auto prenda il taxi.

  • Giorgio Marcon |

    Caro Maurizio,
    lo sai che il nostro progetto “il volante con il riflessometro” inibisce il funzionamento dell’auto se non superi il test.
    Prima di accendere il motore, esegui il test con il riflessometro, che avrà una scala da uno a dieci, fino a tre non sei idoneo e non accendi il veicolo, da tre a quattro l’auto andrà a una velocità massima di 70 km orari, da quattro a cinque andrà a novanta, da cinque a sei andrà a 110, da 6 a 10 alla velocità prestabilita del veicolo con rispetto del CDS, inoltre, il misuratore di riflessi, accoppiato alla possibilità di suonare il clacson premendo sulla corona del volante senza staccare le mani dalla posizione di guida ideale (sistema «Rimsense»),per ridurre gli incidenti pedonali ed di avviso.
    L’utilizzo della corona del volante per attivare clacson, abbaglianti, luci-freni in anticipo alla frenata ecc., è stato accertato come veramente utile per la tutela del pedone che rappresenta il 60% dei casi mortali in Italia, dati del comune di Milano del 1998/99 segnalano che i pedoni non si ricordano al 90% che cosa li ha investiti…almeno un colpo di clacson li avrebbe fermati o preparati all’urto.
    Per questo motivo il responsabile Fiat volanti da 3 anni lo identifica come Fiat confort drive…!
    Il 100% delle auto oggi costruite negli ultimi 10 anni ha inserito l’uso del clacson sul coperchio dell’air bag centrale del volante: tutte le case automobilistiche e gli addetti ai lavori sanno che oltre a difetti meccanici questo sistema è pericolosissimo, nel 30% dei casi di incidente dove il guidatore per istinto tiene un dito o la mano sul coperchio e quando scoppia l’air bag la mano raggiunge il viso a 380 Km/ora a 450 Kg di pressione.
    Abbiamo i rapporti americani che dimostrano questo fatto.
    E’ un tandem di progetti per la sicurezza stradale, tutto Veneto.
    Questo progetto, è tutelato dai brevetti Automatic Reaction Worning Sistem- ARWS- Sistema di reazione automatica sono oltre 15 dal 2000 al 2010 e sono depositati in Europa Usa Giappone Corea e Cina oltre a modelli depositati.
    La soluzione a tutto questo, c’è, per ovviare dispute, contenziosi costosi, e violazioni reciproche, sia da parte dei cittadini, che degli amministratori in abuso d’ufficio, “IL VOLANTE CON IL RIFLESSOMETRO”. Per la Sicurezza Mondiale.
    Vi chiederete come lo farà: semplice, il nostro progetto, nella card di memoria, sarà memorizzato la velocità di guida, a un controllo, la prova è già certa, ma vi dirò di più, attraverso i segnali stradali, l’auto non potrà superare in automatico i 10 km orari al limite di velocità prestabiliti dal proprietario della strada, in conformità al CDS.
    Questo, non l’avrei dovuto dire, ma ho voluto anticiparlo, essendo un progetto, che va oltre all’inibizione di guida con la riduzione dell’idoneità psicofisica con l’assunzione di alcol, droghe, psicotici, farmaci e naturalmente anche lo stress, ma viste, le grandi dispute, i grandi titoloni guida in stato di ebbrezza, correva a “200” all’ora, ecc., ho pensato, di anticiparlo alla stampa, la “REALE SICUREZZA” per me conta di più.
    Con l’entrata in funzione di questa strumentazione sulle auto, camion, autobus, tutte le apparecchiature a rilevazione infrazione, servirà a poco, come più volte annunciato, questo progetto molto ambizioso, nella sua completezza, potrà ridurre gli incidenti fino al 90%, ve lo posso sottoscrivere con atto notarile.
    Ogni automobilista diventerà garante in automatico di se stesso per la sua e altrui incolumità, inibendosi o riducendo la velocità del veicolo di guida per l’eventuale assunzione di alcol, droga, psicotici, farmaci, oppure stress per “ore piccole”.
    Il volante con il riflessometro, sono solo le radici di una grande pianta.
    Caro Maurizio, il 18 ottobre che ci incontreremo per la prova scientifica dell’alcoltest, spero di mostrarti il volante già applicato su un veicolo e con le caratteristiche sopra descritte, sarà un’anteprima mondiale.
    Giorgio Marcon

  • santi triscari |

    Questa legge da la sensazione e non solo di essere approvata sole per dire che abbiamo fatto qualcosa. Essere troppo restrittivi sembra un invito a ignorare la norma tanto non si riesce a rispettarla. Bisognerebbe non andare più al ristorante, accettare una birretta, bere un caffè corretto e fra un pò bere acqua ….gassata. Poche norme e fatte rispettare sarebbe molto meglio.
    [risponde Maurizio Caprino] Visto che le norme sono difficili da far rispettare, molto di più può la cultura dei singoli. Quindi, dobbiamo tutti capire che la normale birretta, soprattutto se siamo stanchi, può portare anche noi a causare un incidente. Anche se non è sabato sera e non vogliamo sballarci. E, se sulla nostra strada in quel momento non c’è un Sv “blindato” ma un pedone indifeso…

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