Questa proprio non me l'aspettavo: due postazioni autovelox fisse nascosta su un'autostrada. Le ho trovate sulla Tangenziale Ovest di Milano, direzione nord, chilometri 28 e 17. Nel primo caso, siamo poco prima del primo svincolo, quello di via Ripamonti-Val Tidone. Nel secondo, tra Rozzano e Corsico. Quindi quelle postazioni controllano, due dei rari tratti di solito scorrevoli, perché non hanno svincoli in sequenza tanto serrata da comportare quei molteplici cambi di corsia in poche centinaia di metri che sono la causa prima delle code. Ma la scorrevolezza su strade così trafficate dura pochi chilometri (cioè fino a poco prima dello svincolo successivo), per cui non ha senso accelerare troppo e quegli autovelox sono là dove serve, a ricordare che poi tra poco sarà come al solito la congestione a fare l'andatura e che è bene aspettarsi una coda, con rischio di tamponamento.
Peccato, però, che entrambe le postazioni si trovino subito dietro il segnale che indica una piazzola di sosta. Dunque, sono autovelox non ben visibili come invece il Codice della strada impone ormai da Ferragosto 2007 e la direttiva Maroni ha ribadito a Ferragosto 2009. E di certo a renderli visibili non basta il nastrino bianco e rosso messo sullo spigolo del box come vuole la direttiva: quel segnale di piazzola copre tutto o quasi.
Ripeto, non me lo aspettavo. Perché mi sono abituato a pensare che a giocare ambiguamente sull'interpretazione di visibilità delle postazioni siano solo i Comuni, mentre qui siamo in autostrada, dove decidono la Stradale e il gestore. E nessuno ha interesse diretto a fare cassa. Che sia stata solo una distrazione di agenti e geometri? In ogni caso, rimediare è facile: basta spostare di pochi metri i box (ammesso che ci siano spazio e cavi elettrici) o (cosa più facile) i segnali. Vedremo se lo faranno.