Poco da fare, siamo un Paese strano. L'ultima dimostrazione è che abbiamo in rampa di lancio l'ennesimo giro di vite sul Codice della strada (l'ormai noto Ddl 1720, di cui probabilmente sapremo in settimana se lo approveranno entro l'inizio delle vacanze) contro chi guida, ma tra le righe si vede anche qualche comma che allenta la pressione sulla pubblicità abusiva, diffusissima sui terreni attorno alle autostrade del Nord distraendo pericolosamente chi guida. Non è un caso: le norme attuali colpiscono duro e qualche prefetto le sta persino attuando (seguito in ambito urbano da qualche sindaco.che si è accorto che i cartelli abusivi sono introiti persi sulla tassa pubblicità).
In questo quadro frastagliato, che ti fa l'Anas? Smuove dopo decenni (la prima circolare ministeriale credo sia del '62 e ce n'è un solo esemplare, custodito gelosamente alla direzione generale della Motorizzazione) l'insidiosa materia dell'indicazione dei servizi agli utenti con il marchio dell'azienda che li offre, imponendo di rimuovere tutti i cartelli che pubblicizzano servizi esterni alla rete (è il caso delle officine di determinate marche di veicoli, il cui marchio fu messo su non pochi cartelli autostradali una decina di anni fa). L'Anas "salva" solo i marchi delle aziende presenti nelle aree di servizio (ristoranti, combustibili, bancomat eccetera), a patto che siano distanziati di almeno 500 metri per non creare confusione. A buonsenso, tutte cose condivisibili. Ma incoerenti.
Innanzitutto perché la circolare Anas, datata 18 marzo, lascia in piedi i cartelloni turistici messi molto discutibilmente su alcune autostrade per pubblicizzare alcune località dei dintorni (vieta solo le nuove installazioni). E poi perché servirà a poco avere pubblicità col contagocce e tutta in ordine all'interno dell'autostrada quando appena fuori, perfettamente in vista per chi percorre quelle arterie, rifiorirà l'abusivismo.
Forse all'Anas se ne sono già accorti e hanno fatto trapelare fra gli addetti ai lavori l'intenzione di rivedere qualcosa della circolare. Ma nel frattempo molti gestori autostradali si sono già attivati. E poi bisognerà comunque aspettare un parere ministeriale che l'Anas ha scritto di aver chiesto. Un parere che potrebbe anche contenere ulteriori disposizioni "rivoluzionarie": negli anni si erano affermate interpetazioni piuttosto "libere", che autorizzavano anche soluzioni da vietare e il ministero ha sempre disapprovato. Ora potrebbe ribadire le sue censure.