Mai mettere in sicurezza una strada dopo un incidente: quella che ai più sembra un gesto di buonsenso dovuto alle vittime del sinistro, ai magistrati può sembrare un'ammissione di colpevolezza. Come vi spiegavo tempo fa, questo è il ragionamento che fanno – quando sono lontani da orecchie indiscrete – i gestori di strade. Ma ora arriva una conferma, che mi segnala Francesco Matera. Arriva da Vicenza, dove sei tecnici comunali sono finiti sul registro degli indagati per l'incidente costato la vita il 1° maggio scorso a un giovanissimo operaio, caduto con lo scooter forse per la presenza di una buca. E' bastato che la Polizia municipale, nel suo rapporto, segnalasse la possibile correlazione tra la presenza della buca e la caduta del ragazzo e che dopo l'incidente il Comune facesse ricoprire alla meglio quella buca piazzando pure un segnale di pericolo nelle vicinanze.
Sarà molto interessante vedere come si difenderanno gli interessati e se poi il Tribunale li riterrà davvero responsabili. Ma intanto è bene notare che quella buca si è aperta in un tratto in cui l'asfalto era stato rifatto non un secolo fa, ma a settembre 2008: la solita scarsa qualità di lavori pubblici fatti al massimo ribasso e magari con la necessità di pagare una tangente oppure problema dovuto a un inverno particolarmente rigido e piovoso?