Roma “condona” i divieti di sosta ma il consigliere non perdona

Da una decina d'anni, a Roma è in corso una strana operazione: in sempre più strade il parcheggio è a pagamento e si coglie l'occasione del ridisegno delle strisce blu per ricavare nuovi posti auto. Operazione meritoria, se non fosse che contrasta con le regole di sicurezza imposte dal Codice della strada: i posti in più derivano dall'avvicinamento delle strisce agli incroci, dall'interruzione di strisce pedonali (così chi attraversa non può arrivare fino al marciapiede) e altre amenità. Insomma, di fatto è un condono: tu mi paghi il parcheggio e io ti faccio stare anche dove non potresti. Fu anche per questo che nella Roma anni Novanta, quella amministrata da Francesco Rutelli, si sparse la velenosa leggenda metropolitana secondo cui proprietaria della società che gestiva le strisce blu (la comunale Sta) sarebbe stata la moglie del sindaco (la mia affermata collega Barbara Palombelli).

Di fronte a questo andazzo, c'è chi non ha mollato con le denunce: il "solito" consigliere circoscrizionale Massimo Inches. Che ha appena ottenuto un bel risultato: ha appena fatto eliminare i posti auto illegali in alcune vie (Scirè, Priscilla, Callisto, Ostriana e piazza Novella). Avanti la prossima!

  • Francesco |

    A margine della positiva notizia riguardante il risultato ottenuto dal consigliere del II Municipio di Roma, fatto notare come evidentemente per tali risultati occorre sperare che in ogni Municipio della Capitale si riescano a eleggere altrettanti caparbi consiglieri, vorrei raccontare qui come a volte viene realizzata la segnaletica orizzontale a Roma.
    * * *
    Un paio di mesi fa, intorno a mezzanotte, hanno finalmente ridisegnato la segnaletica stradale nella traversa di viale Angelico di fronte la mia abitazione e dove sono solito posteggiare la mia automobile.
    Erano molti mesi che quella via, a seguito dell’asfaltatura del manto stradale seguita a lavori per condutture del gas, era rimasta senza segnaletica orizzontale: niente strisce di parcheggio blu da un lato, niente più strisce bianche dall’altro né zebre di attraversamento agli incroci.
    Io, che ho una certa memoria in queste situazioni, avendo memorizzato dove finivano le strisce di parcheggio prendendo come riferimento segnali verticali e il parcometro posto quasi all’incrocio, riuscivo sempre a parcheggiare senza invadere lo spazio
    per l’attraversamento, dove sarebbero dovute essere le strisce zebrate.
    Quasi nessuno lo faceva e molti parcheggiava ostruendo il passaggio ai pedoni e coprendo la visuale a chi in auto impegnava l’incrocio.
    Ovviamente: lo facevano anche quando vi erano disegnate le strisce…!
    * * *
    Quella sera, per fortuna, non avevo parcheggiato in quella via. Intorno a mezzanotte, qualche minuto dopo all’incirca, arriva una squadra di addetti alla segnaletica per colmare la lacuna di quella via.
    Senza che avessero messo qualche avviso nei giorni precedenti, in modo da far sì che potessero operare senza automobili posteggiate.
    Invece: han dovuto realizzare la segnaletica orizzontale lavorando tra le auto parcheggiate disordinatamente.
    Risultato: a tutt’oggi le strisce di attraversamento, essendo state dipinte attorno alle auto parcheggiate, all’altezza dei marciapiedi riproducono la forma delle auto in sosta, ovvero sono incomplete. Così come le parti finali delle strisce di parcheggio che, in alcuni tratti paralleli ai marciapiedi,
    si interrompono poiché era impossibile andare a dipingerle sotto le automobili parcheggiate troppo in fuori, al di là della linea ideale di fine parcheggio…
    Insomma, tra sbavature e interruzioni: proprio un bel lavoro, quasi una istallazione di arte concettuale più che una seria segnaletica orizzontale.

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