Da una decina d'anni, a Roma è in corso una strana operazione: in sempre più strade il parcheggio è a pagamento e si coglie l'occasione del ridisegno delle strisce blu per ricavare nuovi posti auto. Operazione meritoria, se non fosse che contrasta con le regole di sicurezza imposte dal Codice della strada: i posti in più derivano dall'avvicinamento delle strisce agli incroci, dall'interruzione di strisce pedonali (così chi attraversa non può arrivare fino al marciapiede) e altre amenità. Insomma, di fatto è un condono: tu mi paghi il parcheggio e io ti faccio stare anche dove non potresti. Fu anche per questo che nella Roma anni Novanta, quella amministrata da Francesco Rutelli, si sparse la velenosa leggenda metropolitana secondo cui proprietaria della società che gestiva le strisce blu (la comunale Sta) sarebbe stata la moglie del sindaco (la mia affermata collega Barbara Palombelli).
Di fronte a questo andazzo, c'è chi non ha mollato con le denunce: il "solito" consigliere circoscrizionale Massimo Inches. Che ha appena ottenuto un bel risultato: ha appena fatto eliminare i posti auto illegali in alcune vie (Scirè, Priscilla, Callisto, Ostriana e piazza Novella). Avanti la prossima!