Il controverso debutto del tutor Celeritas, i capannoni veneti, i prefetti pasticcioni e la crisi: una storia tutta italiana

Ieri il "Corriere della Sera" ha posto un bel problema: che ne facciamo dei brutti capannoni che costellano le strade del Veneto di pianura adesso che c'è la crisi e molti (uno su cinque, nel Trevigiano) sono rimasti inutilizzati? Il quotidiano ha affrontato la questione sul piano economico-architettonico, prospettando pro e contro delle due possibili soluzioni: demolizione e riutilizzo dopo un cambio d'uso che renda questi manufatti anche più belli a vedersi. Guardando la questione dal punto di vista della sicurezza stradale, meglio la demolizione: fra traffico, limiti di velocità (più o meno giustificati, ma comunque dovuti all'assenza di tratti liberi da accessi laterali) e controlli automatici diffusissimi, le strade di quelle zone sono un inferno per chi guida e una fonte di contenzioso per chi deve controllarle.

Sono gli ingredienti anche della prima assoluta del Celeritas, il nuovo sistema in grado di controllare la velocità media, un po' più economico del Tutor e finito marginalmente nelle cronache giudiziarie sulla cricca di Balducci (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/02/balducci-paolo-berlusconi-il-tutor-leggero-e-le-altre-magagne-degli-apparecchi-automatici.html#tp ; http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/03/lanas-boccia-il-tutor-sponsorizzato-da-paolo-berlusconi-a-meno-che.html#tp). Lo hanno acceso dieci giorni fa su un tratto di appena 1,1 chilometri della strada provinciale 12 che lambisce Runzi, una frazioncina di Bagnolo di Po (Rovigo). Una storia tutta da raccontare.

In teoria, questo Celeritas non è una trappola ed è efficace: controllando l'intero tratto, non punisce un'occasionale sforamento del limite e assicura che i guidatori non frenino solo nel punto di rilevazione come accade con Autovelox e simili. Ma in pratica la gente non sa né che è un Celeritas né che lavora sulla velocità media: si fida del solito cartello standard "controllo elettronico della velocità" e riaccelera subito dopo il primo portale. Speriamo imparino tutti presto.

Dove gli utenti sono stati davvero tutelati è stato sulla scelta del limite di velocità, ma comunque è stato fatto un pasticcio che fa riflettere. Fino a poco fa, il tratto su cui vigila il Celeritas era classificato urbano e quindi soggetto ai 50 all'ora (è a carreggiata unica, quindi non può nemmneo essere considerato una strada urbana di scorrimento, sui cui – ma esclusivamente se la segnaletica lo permette – si può arrivare ai 70). Ora il Comune ci ha ripensato e ha escluso questo tratto da centro abitato, alzando il limite proprio a 70. Una scelta probabilmente corretta, perché lì non c'è un agglomerato di almeno 25 case (come prescrive il Codice perché ci sia un centro abitato), ma solo la solita disseminazione di capannoni; ma allora, visto che la strada è rimasta uguale rispetto a prima, il Comune aveva abusivamente esteso il centro abitato prima, quando peraltro piazzava spesso un Autovelox mobile? Non basta. Quel tratto aveva ottenuto il nulla osta della Prefettura ai controlli automatici ben due anni fa, quando era ancora urbano: un altro esempio (guardate, tra i tanti, anche qui http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/06/firenze-spegne-175-autovelox-torino-tiene-acceso-il-tutor-illegale.html) di distrazione di uffici prefettizi, che dovrebbero sapere benissimo che la legge non prevede controlli automatici.

Accettabile appare invece la scelta di un rilevatore di velocità media, nonostante il suo decreto di omologazione prescriva il montaggio su tratti dove non ci sono incroci, che qui invece sono presenti (lo si fa per garantire eguaglianza tra tutti i controllati, evitando che molti imbocchino le strade laterali sfuggendo – volontariamente o inconsapevolmente – al controllo). Il ministero delle Infrastrutture fa sapere che esiste un'interpretazione informale secondo cui il montaggio è accettabile anche in presenza di incroci, a patto che sia dimostrato che così si perde solo una quota marginale del traffico. E pare che all'altezza di Runzi appena il 5% dei veicoli lasci la strada provinciale. Ma anche sotto questo aspetto non tutto fila liscio: un controllo della velocità media costa più degli altri, anche se il Celeritas è comunque più economico del Tutor. Probabilmente il Comune non potrebbe permetterselo, ma ha deciso di usarlo lo stesso e ha superato il problema concedendo al noleggiatore dal 12 al 18% degli incassi (secondo la gravità dell'infrazione). Cosa illegale, come hanno chiarito più volte i ministeri di Interno e Infrastrutture. E come sta per ribadire ancora più chiaramente il Ddl 1720 con le prossime modifiche al Codice della strada.

Com'è difficile, in Italia, controllare le strade e chi le controlla!

  • GIULIO PANCALDI |

    Personalmente vedo nel controllo stradale un anticipo dell’incubo che potrebbe diventare in Italia il federalismo, cioè un’occasione per vessare gli “stranieri” di altri comuni, province e regioni.
    Trovo assolutamente sbagliato che qualsiasi ente non statale possa tenere i soldi di una qualsiasi multa.
    Del resto finchè non voteremo in base alla gestione di queste cose,che contano nella nostra vita quotidiana cento volte di più delle discussioni sulla Costituzione, non è nemmeno giusto che cambi in meglio.

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