Da qualche settimana l'Asaps e le associazioni delle vittime della strade lanciano l'allarme: i morti nei weekend sono tornati ad aumentare, in barba all'intensificarsi dei controlli su alcol e droga. L'ultimo allarme è giusto di stamattina (Scarica INCIDENTI STRADALI BASTAUNATTIMO TOLLERANZA ZERO PER I DROGATI ALLA GUIDA). Ma sono allarmi giustificati? Di per sé, credo di no. Ma prepariamoci a vedere cifre sempre più alte. Per un paradosso delle statistiche italiane. Vi spiego tutto.
Dico che non c'è da preoccuparsi granché per il semplice fatto che l'aumento maggiore riguarda la mortalità, che su cifre limitate alle decine come in questo caso è molto influenzabile da quante persone viaggiano sui veicoli coinvolti. Dunque, ci sarà da attendere il passare del tempo per avere un campione più ampio e significativo.
Dico che c'è comunque da prepararsi al peggio perché in ogni caso tutti questi ragionamenti si fanno su statistiche ampiamente incomplete: quelle diramate il lunedì mattina dal ministero dell'Interno, che contano solo gli incidenti su cui sono intervenuti Polizia o Carabinieri. Si calcola che siano meno della metà del totale dei sinistri su cui intervengono forze dell'ordine, per cui quando arriveranno le statistiche finali Istat (almeno una decina di mesi dopo la fine dell'anno cui i numeri si riferiscono) le cifre aumenteranno inevitabilmente, come sempre. E sono destinate ad aumentare ancor più perché le modifiche al Codice della strada potrebbero imporre ai Comuni di collegarsi in tempo reale alla banca dati Istat (solo in popche regioni si è già cominciato a farlo). Ciò vorrà dire che sarà recuperata quella quota di Comuni che ora non comunicano nulla (e non vengono scoperti, mel marasma di carte che c'è all'Istat), quindi avremo un aumento secco che non significherà necessariamente che la sicurezza è peggiorata. L'aumento sarà evidente perché si abbinerà alla maggior rapidità nell'invio dei dati.