Quel Photored è illegale, il cittadino paga la multa e la Cassazione non lo rimborsa. Tutto normale

Uno a uno e palla al centro. A Capodanno avevamo visto il caso di una signora passata col rosso pieno che aveva dichiarato di essere passata col giallo ed è riuscita a scamparla fino in Cassazione. Oggi sul Sole-24 Ore do notizia che la stessa Corte ha sancito l’impossibilità di essere risarcito per un signore multato in modo palesemente irregolare. Con buona pace di chi dice che l’Italia è ipergarantista e di chi dice il contrario. La verità è che in entrambi i casi (che poi sono sintomatici di migliaia di altri) si sono innestate le complicazioni dovute alle regole e alle procedure del diritto, fino a portare a sentenze distorsive della ragione e del torto. Insomma, sono successe cose ingiuste, ma perfettamente legali.

Il massimo d’ingiustizia, nel caso di oggi, non sta tanto nell’impossibilità di ottenere il rimborso: per un centinaio di euro, non è una questione di stato. La questione seria è che qui eravamo di fronte a un Comune che, come tanti altri, ha usato in automatico un apparecchio (il Photored F17A) utilizzabile solo in presenza di un agente: lo stabiliva espressamente il decreto di omologazione (del 2000) e tre anni dopo lo ribadì una modifica al Codice della strada (che autorizzò i controlli automatici esclusivamente con apparecchi che dovevano essere specificamente omologati e lo furono solo dal 18 marzo 2004, data successiva al caso cui la sentenza della Cassazione si riferisce).

Ora, ragioniamo un attimo. I Comuni non hanno mai comprato o preso a noleggio quegli apparecchi solo per fare da supporto all’attività del vigile (come una sorta di taccuino fotografico), come di fatto voleva l’omologazione (che a sua volta non poteva stabilire diversamente, non tanto per questioni tecniche ma in quanto il Codice dell’epoca non prevedeva i controlli automatici): hanno sempre e solo voluto farli funzionare in automatico (e d’altra parte avrebbe avuto poco senso economico fare il contrario). Tutti lo sapevano, ma si è andati avanti lo stesso. E ora per i cittadini non c’è rimedio: chi aveva fatto ricorso all’epoca ha perlopiù vinto, chi invece ha pagato non può riavere i soldi indietro.

L’unica via di uscita sarebbe stata una denuncia penale per abuso d’ufficio, costituendosi poi parte civile per riavere i soldi. Più o meno quello che succederà nei prossimi processi per i “semafori truccati” (legati alle indagini più recenti su T-Red e Vista Red, di cui tanto abbiamo discusso qui). Con la differenza che all’epoca l’illecito commesso dai Comuni era evidentissimo e quindi la loro condanna sarebbe stata sicura. Oggi, invece, le denunce sono partite, le condanne chissà.

  • simone |

    Egr. Dr. Caprino,
    Io sono mio malgrado uno di quelli che dovrebbe risarcire i Comuni nel caso venisse appurata la colpa del fatto illecito e cioè turbativa d’asta. Il mio nome compare nell’indagine dei “semafori truccati” e se verrò condannato dovrò restituire l’indebito al Comune (cioè il percepito per le prestazioni frutto di una gara turbata) ma per dirla come un famoso ex pm che adesso di mestiere fà il politico “che c’azzecca” con la restituzione dei soldi ai multati ? Piuttosto ha visto, Dr. Caprino, l’emendamento specifico che vieta di fatto l’autovelox anche fuori centro abitato e poi vieta di tenere i cartelli nei pressi dei box dove in quel momento non c’è l’autovelox. Un chilometro di distanza dall’inizio del limite per evitare trabocchetti, ma scusi on. Baldelli, chi esce dal 50 ed entra nel 90 e dopo 20 mt trova il velox guardi che andava a 90 anche dove era cinquanta, posso capire a scendere, ma a salire ….
    E poi è vero, perchè obbligar un automibilista che sfreccia a 150 ad una brusca inchiodata solo perchè vede un cartello e poi magari il box è vuoto, niente cartello così non inchioda. Ma viaggiare più piano ??? Gia si consuma meno, si picchia meno quindi si cura di meno, si fanno meno fisioterapie, anche meno ghirlande di fiori e quindi l’economia non gira. Spero solo che si giunga presto alla conclusione delle mie vicende affinchè possa riavere una cosa che mi è stata tolta e così posso andarmene dall’Italia. Nessuno mi rimpiangerà. Dr. Caprino sempre a sua disposizione se vuole qualsiasi tipo di chiarimento. Cordialmente. Simone

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