Bene, bene: l'Opel Corsa a Gpl è un'auto affidabile. Lo scrive "Quattroruote", dopo averla provata per 50mila chilometri. Non sembra, ma questa è un'autentica notiziona: bisogna ricordare che prima le Opel a Gpl hanno fatto imbestialire centinaia di clienti (ne abbiamo parlato a "Mi Manda Raitre" ad aprile 2009) perché rompevano le testate e richiedevano ai tagliandi esborsi supplementari anche di 300 euro, per la regolazione del gioco valvole. Tutti inconvenienti evidentemente dovuti al fatto che il motore non era stato progettato per l'uso a gas (più gravoso, perché manca potere lubrificante e le temperature difunzionamento sono più alte) e nella sua versione originaria a benzina era probabilmente già al limite, tanto da non poter sopportare l'aggravio dovuto al Gpl.
Dunque la Opel ci dimostra che fare un motore a gas affidabile è assolutamente possibile. Quindi anche i suoi clienti precedenti avrebbero avuto il diritto di averne uno, quando hanno acquistato un esemplare della serie precedente: il Codice del consumo presume che un prodotto abbia prestazioni equivalenti rispetto alla concorrenza. Altrimenti bisogna avvisare specificamente il cliente.
Ora, ammettiamo che nemmeno la Opel potesse prevedere l'inaffidabilità della serie precedente (e siamo buoni). Ma dei 300 euro per manutenzione straordinaria (regolazione gioco valvole, non necessaria sulla concorrenza perché lì la regolazione è perlopiù automatica) chi ha avvisato i clienti?
In ogni caso, ora che ha dimostrato al mondo che la Corsa è rientrata negli standard, che facciamo con i clienti che hanno dato fiducia al prodotto prima che vi rientrasse? Badate bene che chi ha comprato una Opel a gas dall'agosto 2007 potrebbe ottenere soddisfazione facendo causa alla Opel: in quel periodo sono state recepite nel nostro Codice del consumo le norme contro le pratiche commerciali scorrette. Che bastonano il venditore se tace al cliente informazioni che potrebbero fargli cambiare idea sull'acquisto.