La fabbrica dei ricorsi

"Visto sul Tg5". Con slogan del genere il sito www.ufficioricorsi.com si fa pubblicità per convincere i multati che, avvalendosi dei suoi servigi, potrà avere ragione. E da gennaio, cioè da quando si deve pagare un contributo di 38 euro per poter presentare un ricorso al giudice di pace, garantiscono anche che lo pagheranno i legali che operano nell'ambito di quel sito. C'è da fidarsi?

Francamente, come già accaduto per altri siti di questo genere, l'uso di slogan pubblicitari e formule commerciali degni di improbabili cure dimagranti non fa una buona impressione. Così come l'uso improprio delle parole con cui si descrivono precisi atti e procedimenti giuridici (ma questo forse è solo un tentativo di farsi capire anche da chi mastica poco di diritto, nulla di scandaloso).

Il problema principale, però, sta nel tono: guardando il sito (e gli altri ad esso analoghi), ci si fa l'idea che tutte le multe sono ingiuste e che non vadano pagate "a prescidere". Ora, a parte il fatto che il giudice può pensarla diversamente e respingere il ricorso, così facendo si rafforza il vittimismo di molta gente che prima fa carne di porco del Codice della strada e poi se viene beccata si lamenta pure. Non voglio fare lezioni di educazione civica a nessuno. Mi limito a far notare che questo non è certo un contributo alla sicurezza stradale.

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  • Mariachiara |

    Metteteci pure che giudici di pace vengono pagati ad udienza, e quindi dando sempre ragione ai cittadini vengono scelti piu’ spesso per i ricorsi.Infatti da quando hanno messo la tassa di 38 euro sono imbufaliti e danno sempre la colpa ai vigili, accettando anche ricorsi incredibili.

  • andrea105 |

    i ricorsi a mio avviso si dividono in due tipi, quelli sicuramente fondati (ad es. verbale passato alla notifica oltre i termini) e quelli dove c’è da discutere (tempo del giallo ecc…);
    nel secondo caso direi proprio che in media, sotto il profilo economico, NON vale la pena di impugnare il verbale (specie se non vi è stata contestazione immediata dell’infrazione)
    nel primo caso sì, perchè le amministrazioni devono per prime rispettare le regole

  • ombrachecammina |

    Che tristezza questa cultura del della furbizia, che fa’ bene solo agli avvocati “vincenti” che potranno fregiarsi con una propagandisitica quanto vacua percentuale di cause andate a buon fine per i propri clienti. E poi, chi se lo puo’permettere ?

  • giancar |

    si, tutta la vicenda è piuttosto squallida.
    In rete ci sono da anni decine di siti che promettono ricorsi miracolosi e impunità sicura.
    E il bello che in larga misura hanno ragione.
    Fare ricorso, soprattutto se si è rappresentati da certi legali, porta ad un successo quasi sicuro.
    Molti ci guadagnano, la collettività, le vittime della strada e la certezza del diritto invece soccombono.

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