A Roma un autista pubblico su mille prende droga. E i tassisti?

Sono pochi o sono tanti? I 14 autisti di mezzi pubblici romani trovati positivi ai test antidroga equivalgono a uno su mille. Una quota bassa in assoluto, ma comunque da tenere sotto controllo: ciascuno di loro è responsabile delle vita delle tante persone che trasporta. Non parliamo solo delle decine di passeggeri che può contenere un autobus, ma delle migliaia che possono prendere posto sulla metropolitana nell'ora di punta (le indagini hanno riguardato tutti i mezzi di trasporto pubblico).

In ogni caso, è presto per trarne conclusioni. Per esempio, sarà interessante sapere i dati di Milano, dove gli incidenti sono stati tanti e probabilmente tra gli autisti operava una gang dedita allo spaccio (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2009/12/gli-autisti-milanesi-la-coca-i-politici-e-quegli-strani-incidenti.html). E sono pure curioso di sapere come andranno i controlli antidroga dell'anno prossimo, visto che ora le norme su alcol e droga sul lavoro impongono indagini periodiche: in teoria, sapendo che si verrà certamente sottoposti ad analisi, nessuno più dovrebbe sgarrare. Salvo barare come gli sportivi all'antidoping.

Ma la domanda più interessante mi sembra questa: chi controlla i tassisti, che in fondo sono liberi professionisti e trasportano anche loro un bel po' di gente nel corso di un anno? Della loro pessima tecnica di guida vi ho già scritto più volte. Non vorrei che ci fosse un'aggravante.

  • mario siniscalchi |

    stia attento dottor caprino. chi tocca i tassisti romani (aka tassinari) muore.

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