Caschi/1 – Quando il costruttore bara ma i controlli funzionano. E paga pure il negoziante

Sull'ultimo bollettino dell'Antitrust (Scarica 2-10) trovate anche la brutta storia dei caschi Stone e Stoneline, venduti senza essere omologati. O, meglio, venduti nonostante non rispettassero più i requisiti previsti per superare i crash-test, che invece avevano dimostrato di possedere al momento dell'omologazione. Una brutta storia, che però mostra come i controlli a campione previsti sulla produzione corrente funzionino.

Resta però una brutta storia, perché – da quanto si capisce dalla ricostruzione della vicenda che ne fa l'Antitrust – la non conformità dei lotti di caschi prodotti dopo l'omologazione non sembra un "semplice" problema di incostanza nella qualità.


Così sarebbe stato se quei caschi avessero "semplicemente" fallito il crash-test: un difetto nei materiali giunti dai fornitori o nei processi seguiti per il loro trattamento e assemblaggio. Invece, a quei caschi erano state pure abbinate visiere non omologate e prive della necessaria marcatura, particolare che non può sfuggire ai responsabili della produzione quando riguarda interi lotti e non pochi esemplari sparsi. Inoltre – pare di capire dalla ricostruzione dell'Antitrust – la commercializzazione sarebbe continuata anche dopo che i produttori erano venuti a conoscenza dell'esito del nuovo test, che li avrebbe invece obbligati a ritirare il prodotto dai negozi. In ogni caso, è in corso pure un'inchiesta penale (nell'ambito della quale la Guardia di finanza ha sequestrato tutti i caschi Stone e Stoneline in vendita), che dovrà accertare se l'accaduto è frutto del dolo da parte dei costruttori o soltanto della loro cattiva organizzazione produttiva.

Ce n'è pure per i negozianti che hanno venduto quei caschi. Loro ovviamente non potevano sapere che ciò che si presentava come un fiammante casco omologato era in realtà un bidone. Ma, essendo professionisti (e tutte le direttive europee sulla protezione del consumatore sono basate sul principio che il professionista ne sa più del normale cliente e quindi deve stare più attento), avrebbero pure loro dovuto notare l'assenza della marcatura dalla visiera. In sostanza, ogni commerciante prima di vendere un qualsiasi oggetto (tanto più se "delicato" ai fini della sicurezza) dovrebbe toglierlo dalla confezione per verificarne integrità e regolarità. Meditate, gente, meditate.