I Comuni mangiasoldi e le esagerazioni giornalistiche

Domenica scorsa, col tempismo che noi giornalisti conosciamo bene (nei festivi le notizie sono più "mosce", c'è bisogno di qualcosa per "tenerle su" e per dare evidenza ad argomenti che in giornate normali sarebbero sovrastate dalla cronaca), è uscita un'inchiesta sugli incassi dei Comuni legati alle multe (http://paoblog.wordpress.com/2010/01/25/comuni-soldi-multe/). Numeri nuovi, ma concetto vecchio: le infrazioni stradali servono soprattutto per fare cassa. Condivido che in molti casi è così. Ma proprio per questo bastano i nuovi numeri e un'accurata spiegazione. Invece si sono aggiunti elementi fasulli, che danno ai sindaci la possibilità di contestare l'intera inchiesta.

Per prima cosa, si dipinge come scandaloso il fatto che i Comuni programmino in anticipo quanto devono incassare. Chiunque conosca i rudimenti della contabilità pubblica sa che – contrariamente a quella privata – i bilanci determinanti sono quelli preventivi, perché quantificano le entrate e in base a quelle autorizzano un pari importo di spese. Se non ci fossero i bilanci preventivi, si bloccherebbe tutta la vita delle istituzioni. Certo, poi ci sono pubblici amministratori che gonfiano le entrate presunte per poter fare spese che non possono permettersi. E ce ne sono altri che effettivamente istigano i vigili a fare più verbali. Ma lo scandalo è questo, non certo il fatto che si mettano le multe in bilancio.

Si dice poi che la malafede dei Comuni è provata dall'aumento del numero di multe che si ha nel secondo semestre di ogni anno, quando cioè si vede che le entrate languono e si "rimedia" aumentando la repressione. Siamo sicuri che il dato non sia invece dovuto ai volumi di traffico, che in molte zone sono superiori proprio nel secondo semestre (tra esodi estivi e feste di Natale, mentre gennaio e febbraio sono mesi "morti")?

Infine, si dice che i Comuni continuano a fare multe in automatico agli incroci nonostante la Cassazione abbia imposto la presenza fisica del vigile in strada. Chi ha letto i post della sezione "Semafori e foto" in questo mese sa che è una bufala, senza contare il fatto che la sentenza di Cassazione che "imporrebbe" la presenza del vigile è di fine dicembre, quindi non si vede come i Comuni potessero adeguarsi prima.

Vi sembra che tutto ciò sia buona informazione, che spiega ai cittadini quali sono i loro diritti e i loro doveri?

  • giancar |

    Caprino mette spesso e onestamente il dito nella piaga sulle bufale della stampa in materia di codice della strada, sicurezza stradale, controlli stradali.
    Devo dire che fino a poco tempo fa anche io ero convinto che i giornalisti gridassero allo scandalo sugli introiti dei comuni per assecondare quella grossa fetta di lettori rappresentata dai contravventori.
    Ero anche strasicuro che essi potessero essere influenzati da tutti quelli che avendone tornaconto soffiavano sul fuoco: comitati di contravventori, associazioni di consumatori, avvocati, consulenti ecc. ecc.
    Oggi sono arrivato all’assunto che forse e principalmente il gridare al “fare cassa” dei comuni sia un tormentone giornalistico come tanti tormentoni ci sono in questa nostra beneamata e tormentata Italia.
    Ad esempio gli esodi con i milioni di veicoli sulle strade nei ponti di aprile e maggio. Poi magari se si va a vedere su certe autostrade c’è più traffico nelle ore di punta di un giorno normale.
    Il brodo di cappone che bisogna mangiare a Natale e il pesce a San Silvestro. Poi ognuno mangia ciò che più gli aggrada.
    I media spesso ridicono le stesse cose come se, essendo l’argomento oltremodo noioso, si preferisse ridare il servizio riscaldato dell’anno prima al posto di uno nuovo che non può avere novità.
    Per gli incassi dei comuni è un po’ la stessa cosa, i comuni fanno cassa.
    In realtà sulla strada vengono accertate meno dell’uno per mille delle violazioni commesse.
    Vi sembra alta un somma media sborsata per un patentato di circa 72 euro l’anno quando tanti prendono ogni giorno la macchina la mattina e la rimettono in garage la sera senza levare mai la manetta del gas ?
    Riguardo poi allo strombazzato “scandalo” di mettere nel bilancio preventivo gli importi delle “multe” si ricordi che questo è OBBLIGATORIO PER LEGGE.
    L’art. 208 del codice della strada dispone addirittura che i comuni devono adottare una delibera di giunta prima dell’approvazione del bilancio stabilendo quale somma si conta di introitare e come si intende spenderla.
    La norma impone agli enti di destinare almeno il 50% dei proventi in oggetto alle seguenti tipologie di spesa:
    – spese per il miglioramento della circolazione stradale;
    – spese per il potenziamento e il miglioramento della segnaletica stradale;
    – spese per l’educazione stradale in generale e, in particolare, per l’organizzazione di corsi didattici con tale finalità effettuati dalla polizia locale nelle scuole di ogni ordine e grado;
    – spese per la redazione dei “Piani urbani del traffico” e dei “Piani del traffico per la viabilità extraurbana” (art. 36, D.Lgs. 285/1992);
    – spese per la fornitura di mezzi tecnici necessari per i servizi di competenza della polizia locale;
    – spese per la realizzazione di interventi a favore della mobilità ciclistica;
    – spese per assunzioni stagionali a progetto nelle forme di contratti a tempo determinato e altre forme flessibili di lavoro;
    La medesima norma stabilisce che almeno il 10% di tali spese vincolate deve essere destinato ad interventi per la sicurezza stradale, in particolare a tutela degli utenti deboli quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti;
    Non v’è chi non veda. Andatevi a leggere le statistiche delle somme incassate dai comuni a seguito di controllo stradale. Ache per l’anno 2008, almeno il 70% degli enti non riesce a coprire neppure il costo del servizio.
    Credo però che chi ci tormenta con i suoi pezzi non lo farà, preferirà fare il copia incolla, come ogni anno.

  • no name |

    Vorrei esprimere il mio fastidio per il “vittimismo italico” che permea tali pseudo inchieste. Apro il TG e mi toccano le scemenze sopra citate.
    Apro Quattroruote e mi tocca subire la predica sul “povero padre di famiglia” perseguitato perché postivo all’etilometro (con 0,9!). Qualcuno vuole dire chiaro e forte che guidare con 0,9 (e il bravo padre di famiglia dice di averlo fatto per anni senza problemi) è un atto CRIMINALE, che in altri Paesi costa giorni di cella di sicurezza e cifre iperboliche in avvocati (vedi Usa), che può essere all’origine di gravissimi incidenti!
    Sono stufo di sentir parlare di queste presunte vittime sacrificali “umiliate” dal doversi presentare dallo psicologo per riottenere la patente eccetera eccetera.
    Guido da 34 anni, almeno 20mila km/anno e spesso all’estero dove i controlli sono ferrei, mi piace mangiare e non disdegno un buon bicchiere di vino, ciò nonostante non ho mai avuto un problema. Certo: uso i pochi neuroni che mi restano…

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