I miglioramenti di cui vi ho scritto nel post di ieri ("La maxi-station di oggi si arrampica meglio della sportivetta di ieri") hanno riguardato anche l’alimentazione a gas. A settembre l’ho notato all’Ecorally San Marino-Città del Vaticano, cui ho partecipato per la terza volta. Ma era la prima in cui avevo un’auto piccola, la Nissan Micra 1.2 a Gpl messa a disposizione dalla concessionaria Pieraccini e messa a punto tanto velocemente quanto perfettamente dall’officina Ricci, entrambe di Rimini. Il pregiudizio ce l’avevo tutto: i motori piccoli aspirati a benzina sono tutti fiacchi soprattutto ai bassi regimi e, pur sapendo che l’impianto a Gpl ormai non ne peggiora le prestazioni in modo avvertibile dal guidatore, mi era preparato a lavorare parecchio col cambio per tenerli abbastanza su di giri nella parte più tortuosa del percorso (tra l’Urbinate e l’Aretino).
Invece ho scoperto che anche molte curve strettine in salita medio-lieve riuscivo a farle anche in terza. Certo, non avevo la spinta di un turbodiesel e rimpiangevo comunque i piccoli turbobenzina che stanno entrando sul mercato in questi anni e che ora si sta riuscendo anche a trasformare a gas nonostante la loro potenziale maggior delicatezza rispetto agli aspirati. Ma non ho avvertito nemmeno i singhiozzi che temevo alla vigilia. Così ho potuto sfruttare la marcia più lunga, riducendo ulteriormente i consumi e portando a casa un piazzamento onorevole, tenendo conto che non ho usato qualche stratagemma estremo cui sono ricorsi altri (per esempio, tenere il climatizzatore spento: faceva caldo!). Questo dimostra che ormai la gestione elettronica può essere buona anche su un motore “critico”, anche se sono passati solo pochi anni dai problemi di altre auto in listino in versione Gpl, trasformate a gas dopo l’uscita di fabbrica a cura dell’importatore italiano, prima della consegna al concessionario e al cliente (mi riferisco soprattutto alle precedenti Subaru, che nel 2004 portai a Mi Manda Raitre).
In una certa misura, resta l’incognita affidabilità: il boom di vendite dei modelli a gas ha indotto i costruttori a sfruttarlo, introducendo versioni specifiche in fretta e furia, talvolta senza avere motori con testata sufficientemente resistente alle alte temperature tipiche del funzionamento a gas. L’ultimo caso che ho portato in tv è stato ad aprile con le Opel, poi in estate “Quattroruote” riscontrò problemi (contestati dalle aziende interessate) su una Renault col nuovo e piacevole 1.2 turbo.