I francesi l'hanno fatta grossa: volevdo anche loro sostituire le targhe provinciali co un sistema d'immatricolazione unico nazionale, tra le tante soluzioni possibili hanno scelto quella assolutamente identica all'Italia (due lettere, seguite da tre cifre e altre due lettere, scritte tutte in nero su fondo bianco e comprese tra due fascette verticali azzurre). Così ora in Francia circolano veicoli targati con combinazioni di lettere e cifre uguali ad altri veicoli "italiani". Ed, essendo i due Paesi confinanti, le possibilità che un francese venga da noi e viceversa sono alte, così come quella di confondere le targhe.
Certo, un agente sveglio si accorge subito del problema (i caratteri delle targhe sono graficamente un po' diversi, sulle fascette azzurre ci sono scritte differenti e i due sistemi sono partiti in tempi molto diversi, per cui una "A" iniziale corrisponde a un'auto di metà anni Novanta in Italia e a una vettura nuova Oltralpe), Ma sia in Italia sia in Francia proliferano i sistemi automatici di rilevamente delle infrazioni, basati su lettori di targhe automatici che non "capiscono" queste sottigliezze. E allora diventa determinante l'occhio degli agenti che devono esaminare tutte le immagini riprese dagli apparecchi per validarne gli accertamenti e scartare tutti i casi dubbi. Devono farlo per procedura prevista dalla legge. Ma infortuni del passato (come la spedizione di centinaia di verbali dai vigili di Roma a ignari cittadini con targhe che iniziano con CC e CD, mentre le infrazioni erano state commesse da diplomatici, le cui targhe cominciano ovviamente con le stesse lettere) dimostrano che talvolta sulla validazione si passa su allegramente. Quindi, se ricevete una multa ingiusta, sarà non solo per colpa dei francesi che ci hanno copiato le targhe, ma dei nostri agenti che non ne hanno tenuto conto,
Consolatevi: potrete facilmente vincere il ricorso e sarà un modo che scovare chi non fa il proprio mestiere come dovrebbe. A quel punto, potrete anche denunciarlo e chiedergli i danni.