Giusto perché non si dica che me la prendo con i vizi italiani, vi segnalo questo indirizzo: http://www.autostrade.it/confronto-italia-francia/index.html#regolarita_pav. Lo potete trovare da un paio d'anni a questa parte all'interno del sito di Autostrade per l'Italia (Aspi) ed è un confronto tra due tratte importanti, una italiana e l'altra francese. Come avrete capito, la struttura nostrana ne esce vincitrice e non di poco. A Napoli, quando si vuol ricordare che uno che sta su un mercato ovviamente vanta sempre la qualità di ciò che offre, si usa una domanda retorica: "Acquaiolo, l'acqua è fresca?". Ma in effetti in questo caso Aspi ha ragione: l'ho verificato anche due settimane fa sulle autostrade intorno a Parigi, vedendo guard-rail dello stesso tipo (inadeguato) di quelli che in Italia mi hanno più volte "ispirato" post di fuoco. Una bella lezione ai francesi, che di solito negli ultimi anni hanno sempre fatto bella figura a livello di sicurezza stradale.
Si potrà dire che, se si prendessero in esame altri tronchi autostradali, l'Italia tornerebbe a fare figuracce. Ma sulla rete Aspi (la più estesa del Paese) e di qualche altro gestore questi tratti stanno sparendo: nonostante le tante polemiche su pedaggi e profitti, bisogna riconoscere che si è fatto tanto. Certo, ci sono anche magagne che non si vedono, come le condizioni sempre più soffocanti economicamente per le imprese cui questi lavori di adeguamento vengono affidati. In passato, poi, i cantieri erano meno curati dal punto di vista della sicurezza e così non pochi operai sono stati investiti da veicoli in transito. Ma anche questo problema è in via di soluzione: la segnaletica è più curata. Ora si attende solo un Tutor "portatile" che vigili sulla velocità per tutto il tratto sottoposto ai lavori.