Ecologia/1 – L’Audi “pulitissima”, la Prius sconfitta e l’incertezza dei test

Come me, Paoblog è molto attento a pescare le notizie che puzzano di marchetta. Ed entrambi riscontriamo che uno dei settori più a rischio è quello dell'ambiente. Non è un caso: come emerge proprio in questi giorni dal summit di Copenaghen, per abbattere la CO2 ci vogliono tanti investimenti, quindi c'è da fare tanto business e dove c'è business ci sono inevitabilmente anche marchette.

Lo ha dimostrato proprio Paoblog l'altro giorno http://paoblog.wordpress.com/2009/12/09/audi-a3-tdi-auto-verde-del-2009/), partendo dalla notizia di un premio "ecologista" assegnato all'Audi A3 2.0 TDI da una rivista Usa (che l'ha confrontata con auto a prima vista più "pulite" come la Toyota Prius) e scovando il fatto che – guardacaso – l'Audi è una delle case che più stanno investendo nella comunicazione imperniata sull'ambiente. Ma per fortuna gli investimenti non vengono fatti solo per comunicare: stanno migliorando anche le auto. Per esempio, in Francia si sono accorti che i conti che si erano fatti due anni fa sul bonus-malus scattato nel 2008 (tassa supplementare sull'immatricolazione dei modelli che emettono più CO2 e premi per quelli virtuosi) non sono più aderenti alla realtà attuale: il parco auto vendute è tale da far prevalere nettamente i premi rispetto alle penalizzazioni e quindi il meccanismo non si autofinanzia. Così si sta pensando di introdurre nei prossimi ulteriori inseverimenti rispetto a quelli già pianificati in origine.

Rispetto al post di Paoblog, devo però fare un commento tecnico. In ogni test su vetture o loro componenti, i risultati sono influenzati dai metodi di prova, che a loro volta dipendono dalla natura dell'esperimento. Nel caso dell'Audi negli Usa, mi pare di aver capito che si volesse premiare non l'ecologia in assoluto (e tra l'altro esistono vari concetti di ecologia, perché per esempio puoi abbattere di molto la CO2 ma non eccellere sul particolato), ma il miglior compromesso con le prestazioni. E in quest'ottica la Prius è certamente debole: ha ripresa fiacca e guidabilità turistica, per quanto migliorata rispetto alle serie precedenti.

Inoltre, le auto ibride come la Prius non sono il massimo assoluto nemmeno sul fronte strettamente ecologico. Ho partecipato a tre edizioni dell'Ecorally Roma-San Marino e le ho viste stravincere, ma perché il percorso era favorevole (un bel po' di salite e discese). Ma se ci mettessimo sulla piattissima Milano-Bologna le cose cambierebbero, perché a velocità costantemente alta è il motore termico tradizionale a tirare la vettura e quello elettrico si rivela solo un peso in più.