I 150 di Matteoli sono inapplicabili. Colpa del ministero di Matteoli

Nel vespaio sui 150 all'ora in autostrada (si veda il post precedente) non poteva mancare la voce del ministro competente. Altero Matteoli non si è fatto pregare e ha dichiarato una cosa che pare di buonsenso e in linea con un governo che strizza l'occhio più a chi ha i soldi: 150 sì, ma solo per le auto non piccole e con caratteristiche di sicurezza avanzate. Ma uno come lui, che di mestiere fa il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, dovrebbe essere il primo a sapere che una cosa del genere non si può fare. Infatti, in Italia non esiste un archivio completo sulle dotazioni di sicurezza di ogni singolo veicolo in circolazione: la competenza sui dati tecnici è della Motorizzazione (braccio del ministero dello stesso Matteoli) che però una decina da anni fa ha scelto di non complicarsi la vita (e non rischiare errori), registrando solo le informazioni minime indispensabili (tra cui non ci sono quelle di sicurezza).

Per semplificare le cose, si potrebbe riesumare il sistema in vigore negli anni Settanta e Ottanta: limiti variabili secondo le cilindrate. Ma oggi la varietà del parco circolante è tale che un'utilitaria moderna può anche essere più sicura (sia come dotazioni sia come comportamento e caratteristiche) di un'ammiraglia anziana o anzianotta. E le auto con targa straniera (che oggi sono certamente più di vent'anni fa) sfuggirebbero a ogni controllo: gli accertamenti richiederebbero di incrociare le velocità rilevate con i dati tecnici del veicolo cui si riferiscono, che esistono solo nel Paese d'immatricolazione (vi sembrerà strano per quanto ci bombardano sul concetto di Europa unita, ma una banca dati unica europea non esiste, anzi a ben vedere già noi in Italia ne abbiamo due…).

  • ombrachecammina |

    (a rischio flame) E’ facile criticare e fare le leggi per gli altri, forse per calmare “le grida” di qualcuno … cominciamo ad applicare le regole con il buon senso e non la furbizia, partendo da noi e senza aspettarsi di esser costretti o dar colpa a forza maggiore per esimerci da ovvie e conseguenti responsabilita’.

  • Roberto Pedrocchi |

    Le regole, specialmente nel nostro paese, per essere rispettate devono essere “chiare e semplici”.
    Se cominciamo a parlare di numero di corsie (con i cantieri o senza ?), presenza del tutor (funzionante ?), condizioni climatiche (certificate da chi ?); non ne usciamo.
    Tutti a 130 è molto meglio.. e si arriva lo stesso.
    Roberto

  • Cesare |

    Le regole sulla circolazione stradale sono diffusamente ignorate. Perché? Risposta: perché non sono credibili e attuabili. Perché i romani attraversano frequentemente gli incroci con il semaforo rosso? perché sono stanchi di lunghe e inutili attese per colpa di semafori inutili. E che dire di limiti di velocità a 10, a 20 o a 30 Km ora? Sono limiti concepiti per essere sistematicamente ignorati. In questo nostro anomalo Paese si è sempre fatta una guerra scellerata alla mobilità dei cittadini. Non si è fatto altro che creare ostacoli ai veicoli anzichè adeguare le infrastrutture con il risultato che i mezzi pubblici non possono funzionare e gli italiani si vedono costretti a non poter rinunciare al mezzo di trasporto individuale, cioé alla vettura e anche al motorino intasando le strade e sottoponendosi a costi elevati.Ben vengano i limiti su alcune autostrade a 150 km ora. Ricordo che tali limiti non sono obbligatori: chi non se la sente può anche continuare ad andare a 100 km ora.
    [risponde Maurizio Caprino] Ricordo però che pure le eccessive differenze di velocità tra veicoli che occupano la stessa carreggiata è fonte di rischio.

  • ombrachecammina |

    banca dati europea ? magari ! se ci fosse almeno concertazione e colalboraizone per la creazione di un CdS europeo sarebbe oro ! Perche non si ci si puo’ europizzare dalle “piccole” cose come i regolamenti europei per la circolazione dei mezzi ? eppure i CdS sono praticamente “tecnica pura” … si’, be’, certo, sanzioni e pene sono una cosa diversa, lo so’ … ma anche fare degli accordi per riscuotere le multe a casa del trasgressore europeo … sarebbe un passo avanti (salvo interminabili ricorsi intrastatali)
    [risponde Maurizio Caprino] Concordo, ma con una riserva: nei Codice ci sono anche norme di comportamento, che è bene siano tutte omogenee ma non potranno mai esserlo completamente (nemmeno quando gli europei guideranno tutti alla stessa maniera, e ci vorrà un secolo) perché ci sono differenze orografiche e di struttura urbanistica e delle strade.

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