Nel vespaio sui 150 all'ora in autostrada (si veda il post precedente) non poteva mancare la voce del ministro competente. Altero Matteoli non si è fatto pregare e ha dichiarato una cosa che pare di buonsenso e in linea con un governo che strizza l'occhio più a chi ha i soldi: 150 sì, ma solo per le auto non piccole e con caratteristiche di sicurezza avanzate. Ma uno come lui, che di mestiere fa il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, dovrebbe essere il primo a sapere che una cosa del genere non si può fare. Infatti, in Italia non esiste un archivio completo sulle dotazioni di sicurezza di ogni singolo veicolo in circolazione: la competenza sui dati tecnici è della Motorizzazione (braccio del ministero dello stesso Matteoli) che però una decina da anni fa ha scelto di non complicarsi la vita (e non rischiare errori), registrando solo le informazioni minime indispensabili (tra cui non ci sono quelle di sicurezza).
Per semplificare le cose, si potrebbe riesumare il sistema in vigore negli anni Settanta e Ottanta: limiti variabili secondo le cilindrate. Ma oggi la varietà del parco circolante è tale che un'utilitaria moderna può anche essere più sicura (sia come dotazioni sia come comportamento e caratteristiche) di un'ammiraglia anziana o anzianotta. E le auto con targa straniera (che oggi sono certamente più di vent'anni fa) sfuggirebbero a ogni controllo: gli accertamenti richiederebbero di incrociare le velocità rilevate con i dati tecnici del veicolo cui si riferiscono, che esistono solo nel Paese d'immatricolazione (vi sembrerà strano per quanto ci bombardano sul concetto di Europa unita, ma una banca dati unica europea non esiste, anzi a ben vedere già noi in Italia ne abbiamo due…).