Vi ho scritto più volte che trovavo perlomeno discutibili le statistiche finlandesi secondo cui la velocità è il maggiore problema per la sicurezza: lì ci sono chilometri e chilometri in mezzo ai boschi dove non si possono superare i 60 e chi li viola non va di certo a 120 come si andrebbe dalle nostre parti su quelle poche strade sgombre come quelle nordiche. Il comunicato con cui l'Etsc annuncia l'adesione dell'ente finlandese sulla sicurezza (http://www.etsc.eu/documents/12.01%20-%20Liikennenturva%20becomes%20new%20member.pdf) svela almeno parte del mistero: metà dei casi di velocità eccessiva è legata all'alcol. Il che fa comunque impressione, in un Paese dove i veicoli in circolazione sono pochi e i controlli relativamente molti, nonostante il territorio sia sterminato.
Per il resto, si conferma che ridurre i morti quando sono già pochi (come appunto in Finlandia) è molto difficile, tanto che quel Paese è molto indietro rispetto all'obiettivo-dimezzamento fissato dalla Ue. A questo punto, il dubbio appare lecito: non è che, quando si arriva a questi livelli, ci sono poche misure da provare ancora e quelle poche che restano (come controlli esasperatamente tecnologici) possono avere controindicazioni non secondarie.