Mentre l'attenzione della grande stampa italiana è tutta per i risultati dei summit mondiali sull'alimentazione (Fao a Roma) e l'energia (gli incontri di Obama in Cina), nessuno ricorda che da oggi a Mosca si è tenuta la prima conferenza intergovernativa Onu sulla sicurezza stradale (http://www.etsc.eu/documents/11.18%20-%20UN%20Conference%20in%20Moscow.pdf), aperta anche alle organizzazioni non governative di 40 Paesi. Le differenze tra l'uno e l'altro sono abissali e non sempre nel senso che ci aspetteremmo: la mortalità degli Stati Uniti è superiore a quella dell'Europa a 27 (sì, compresi anche gli Stati dell'Est che sono un disastro in grado di alzare la media continentale), segno che non basta andar piano come loro per risolvere i problemi se poi non si è rigorosi su cinture e alcol e si costringe la gente a guidare tanto lentamente da farle credere che si possa tranquillamente mandare sms durante la marcia. Così altri Paesi enormi, come Australia e Canada, fanno meglio, con una mortalità più favorevole anche rispetto all'Europa.
Altro punto dolente che vi segnalo è però la scarsa omogeneità e/o attendibilità delle statistiche (di quelle italiane in primis, come vi ho scritto più volte).
Come leggete nel comunicato, il programma del vertice prevede dichiarazioni più o meno solenni. Si fa presto a dire che non servono a nulla, anche considerando quanta fatica si fa poi a livello nazionale a tradurle in pratica (vi ricordo che molti Paesi europei non hanno raggiunto l'obiettivo fissato dalla Ue di dimezzare i morti nel 2010 rispetto al 2001, nonostante i dieci anni di tempo e la maggior pressione che l'Europa può fare sui suoi membri rispetto all'Onu). Se poi pensiamo a quanto sia difficile far passare norme di buonsenso nelle tante tornate di modifica del Codice della strada italiano, viene da lasciar perdere. Ma, se si riuscirà a mobilitare l'opinione pubblica internazionale come si è fatto negli ultimissimi anni sulla CO2 (purtroppo non ancora per la fame nel mondo), un po' di speranza ritorna. Certo, molto dipende da quanto business le grandi aziende vedranno nella sicurezza stradale: se ce ne sarà abbastanza da giustificare gli investimenti, vedremo poderose campagne pubblicitarie e di opinione. Vedremo.