La farsa degli autovelox sui cantieri

Sono circa tre anni che girano comunicati sui controlli di velocità in corrispondenza dei cantieri. Io stesso li ho ripresi più volte e penso siano necessari. Non solo per tutelare la vita di chi in quei cantieri lavora, ma anche per arrivare a far alzare i limiti spesso ridicoli imposti in queste circostanze (per il solito discorso che se non ci sono controlli gli incidenti sono molti e i responsabili delle strade si lavano la coscienza piazzando segnali assurdi, anche nella speranza che se c'è scritto "40" la gente non superi gli 80 all'ora). Però adesso sta diventando una farsa: stiamo riempendo le strade di gabbiotti autovelox palesemente fasulli. Non ci vuole molto a capire che sono fasulli e quindi la gente non rallenterà. Una storia italiana fino al midollo.

Due esempi. Roma, Raccordo anulare, nell'unico tratto dove la terza corsia è ancora in costruzione, verso Selva Candida: in carreggiata esterna hanno messo un gabbiotto che è poggiato a terra in modo sbilenco, che di certo non consentirebbe ad alcun apparecchio di funzionare. Taranto, ponte Punta Penna (ufficialmente si chiama "Aldo Moro", credo, ma nessuno lo conosce con questo nome): qui il gabbiotto si trova addirittura in mezzo alle due carreggiate e girato, con i due fori destinato all'autovelox che guardano in senso parallelo alla carreggiata anziché trasversalmente come sarebbe necessario affinché questo apparecchio misuri la velocità.

Una storia italiana, dicevo. Sì, perché questi gabbiotti sono figli di scartoffie nelle quali nemmeno i diretti beneficiari credono. Infatti, i gabbiotti sono previsti da accordi tra sindacati dei lavoratori edili, ente proprietario della strada e Polizia stradale, lodevoli iniziative per diminuire gli incidenti sul lavoro dei quali tanto si parla negli ultimi anni. Sono gli stessi operai a posizionare i gabbiotti, una volta che li ricevono. Evidentemente li vivono solo come una cosa prevista dall'accordo: se credessero nella loro utilità (o se solo si chiedessero come fare affinché siano davvero utili), perderebbero un po' più di tempo e di energia per installarli in posizione credibile.

  • Fabrizio |

    Veramente molti dei gabbiotti autovelox nei cantieri sono funzionanti, soprattutto (manco a dirlo) al nord… Una mia amica ha preso 10 punti, prima della riforma (ora sarebbero 5), perché andava ad oltre 40 km/h sopra al limite (giustissimo, tra l’altro). Io i limiti li rispetto, anche se sono assurdi, mi dispiace anche se passo da fesso non m’importa, ma nel dubbio preferisco non rischiare e se mi suonano o lampeggiano mi disinteresso. Purtroppo non ho del reddito da destinare alle multe. Saluti

  • Poliziotto mantovano |

    Per completare l’argomento, vi invito a cliccare sul mio nome, per visitare una galleria di pirati sulla strada ripresi con l’autovelox.
    Le apparecchiature fisse sono visibili e segnalate in modo esplicito da 3 anni, eppure ancora tante situazioni agghiaccianti vengono immortalate.
    Cordiali saluti.

  • Lorenzo |

    Vi segnalo il sito/blog della Polizia Locale di Cavriana (Provincia di Mantova) all’indirizzo http://www.cavriana.blogspot.com
    Accanto ad una serie di utilità e notizie, Vi segnalo alla pagina http://www.cavriana1.blogspot una galleria di pirati della strada ripresi con l’autovelox. Si tratta di episodi-limite, nei quali si contribuisce, forse per la prima volta e dalla parte degli organi accertatori, alle ricorrenti questioni sugli autovelox. La galleria dimostra con prove inequivocabili che tipo di pirati circolano talvolta nelle nostre strade.
    [risponde Maurizio Caprino] Bravi! Una volta tanto vedo un Comune che pubblica persino le ordinanze con cui il limite di velocità è stato imposto, per spiegarne i motivi. Si vede che non è un’operazione per fare cassa, anche perché:
    – non si è ceduto alla “tentazione” di imporre i 50, nonostante la vicinanza di alcune case;
    – l’ordinanza è molto meno scarna di tante analoghe ordinanze, segno che il limite è davvero necessario e non è solo una trappola.
    Quanto alla “galleria fotografica dei pirati”, noto che:
    – alcuni sono stati beccati in sorpasso, segno che non sempre frapporre tra sé e l’autovelox un veicolo più lento garantisce l’impunità;
    – molti sono a cavallo della striscia di mezzeria o addirittura oltre, segno di ulteriori sorpassi (in cui nel campo di ripresa della macchina fotografica non appare il sorpassato) o di difficoltà a tenere la destra data la velocità davvero eccessiva (più forte si va e più si ha la sensazione di non avere più strada sui propri fianchi, per cui si tende a stare al centro).
    L’unico punto debole che vedo è sulla tecnica di comunicazione, che è “piatta”, senza creatività. Ovviamente non si può chiedere di più a un corpo di polizia municipale, ma se qualche agenzia di comunicazione volesse dare una mano gratuitamente sarebbe una gran cosa.

  • icaro |

    Certe volte sono anche pericolosi perchè il conducente distratto anche se và piano vede il gabbiotto e inchioda d’istinto, in un tratto di strada magari dove sull’asfalto c’è del breccino a causa del cantiere, correndo seri rischi di sbandare. Sarebbe meglio un agente a metà cantiere con il telelaser che punta l’ingresso del cantiere e poi comunichi via radio alla pattuglia a fine cantiere il tipo/colore/velocità della macchina da fermare.
    (che poi direbbe non sono io perchè a causa del decreto/pasticcio Maroni la ripresa frontale non è più possibile)

  • Paolo |

    Buongiorno.
    Sono completamente d’accordo con il Dott. Caprino sulla necessità di controlli di velocità in corrispondenza dei cantieri stradali. Purtroppo posso anche io testimoniare sulla loro assenza. Pochi giorni fa ho percorso la A1 fra Bologna Casalecchio e Firenze Certosa, e ho notato che in corrispondenza dell’eterno cantiere di Casalecchio gli autovelox che avevo visto la volta precedente, veri o fasulli che fossero, sono scomparsi.
    Ma i controlli di velocità sui cantieri non bastano: occorrono controlli severi anche sulla segnaletica, che in alcuni casi crea situazioni pericolose, come quella nella quale mi sono trovato domenica sera sulla superstrada fra Siena e Firenze. Procedevo in direzione nord, e mentre stavo superando un autocarro ho visto un cartello che preannunciava un restringimento di carreggiata a 350 metri. Siccome secondo il cartello sarebbe rimasta percorribile la sola corsia di sorpasso, ed avendola già impegnata, ci sono rimasto. Ho visto il secondo cartello di preavviso, a 150 metri dal restringimento, e poi… più nulla. Non c’era alcun restringimento di carreggiata, i cartelli erano abbandonati sul ciglio della strada ma perfettamente visibili. Purtroppo questi cartelli si trovavano in un tratto con continue curve, e anche usando gli abbaglianti era impossibile accorgersi in anticipo del fatto che in realtà erano libere entrambe le corsie. Quando ne ho avuto la sicurezza e ho messo la freccia per rientrare in corsia di marcia c’era già un imbecille alle mie spalle che accennava a sorpassare a destra (anche lui, come me, era in corsia di sorpasso, ma forse non poteva aspettare che io rientrassi).
    Un saluto.
    [risponde Maurizio Caprino] A me risulta che il gabbiotto di Casalecchio fosse funzionante.
    Quanto alla segnaletica di cantiere, purtroppo a volte viene usata anche quando non c’è alcun cantiere, semplicemente come mezzo improprio per far rallentare: probablmente non era questo il caso, ma tant’è.

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