Se treni e aerei usano ricambi fasulli, che succede sulle auto?

Il mio collega Claudio Gatti ha documentato (nel suo nuovo libro "Fuori orario" il traffico di ricambi usati che sembra all'origine della tragedia di Viareggio (il carro di Gpl esploso è quasi sicuramente deragliato per un cedimento di un pezzo illecitamente "riciclato"). Una decina di anni fa emerse tra Roma e gli Usa un analogo traffico su ricambi di aerei di linea (vecchi Airbus A300), dove le certificazioni dovrebbero essere severissime. Con queste premesse, che cosa vi aspettate che succeda su un mercato molto meno controllato come quello dei ricambi auto? Di solito non ne parla nessuno. Oggi il problema è stato sollevato dall'Adiconsum (Scarica Adiconsum chiede ricambi identificabili), che sostanzialmente riprende un problema di cui avevo scritto nel 1996. Speriamo che prima o poi qualche autorità batta un colpo.