Chi si prende la briga di controllare se i tanti accessori di sicurezza che ormai abbiamo a bordo funzionano davvero? Certo, essendo perlopiù elettronici hanno sistemi di autodiagnosi, che segnalano eventuali problemi già attivando una spia o un messaggio sul cruscotto. O, nel peggiore dei casi, risultano dalla memoria delle centraline che i meccanici dovrebbero controllare a ogni tagliando. Ma il bravo Raffaele Caracciolo, che tutela gli automobilisti per l'Adiconsum, ci ha lavorato su un po' di tempo, scoprendo che ben pochi controllano. Ecco la sua denuncia (Scarica Adiconsum denuncia inesistenza di norme su verifica e manutenzione dispositivi di sicurezza autovetture). La denuncia è tanto più seria se si pensa che i costruttori non tendono più a mettere una scadenza decennale sugli airbag (lo facevano fino a una decina di anni fa per prudenza, poi l'esoerienza ha insegnato che quasi sempre durano ben di più).
E poi mancano le norme. Per esempio, solo le interpretazioni informali della Motorizzazione suggeriscono di verificare un accessorio se è montato. E non è facile nemmeno sapere se è montato: sulla carta di circolazione non c'è annotato nulla. Certo, lo fano per valide ragioni di snellezza burocratica. Ma come si fa a sapere se un'auto ha l'Esp?