In questi giorni, i migliori esperti italiani di sicurezza stradale si stanno accapigliando su una questione da non credere: quando va davvero applicata la maxi-multa "da 500 a 1.000 euro" prevista per chi "insozza le pubbliche strade" dal nuovo articolo 34-bis, introdotto nel Codice della strada con l'approvazione definitiva dell'ennesimo Ddl su ordine pubblico e sicurezza? Eh sì, c'è da sbatterci la testa, nonostante non se ne sentisse il bisogno. Come per tutte le norme fatte solo per avere impatto mediatico, senza ragionarci abbastanza. Il problema è che per casi del genere c'era già una sanzione, quella mite (24 euro) prevista dall'articolo 15, che nessuno ha abrogato e pochi hanno finora applicato (in un Paese sulle cui strade si fa di tutto, chi volete che stia lì a controllare se gettiamo qualcosa dal finestrino?).
Ho sentito in giro anche interpretazioni fantasiose (del tipo "se butta solo un fazzolettino gli faccio la multa più bassa, se getta altro passo a 500 euro"), ma credo siano fuori strada. Come sempre, per non sbagliare occorre leggersi bene le norme. Se lo si fa in questo caso, si capisce che l'articolo 34-bis (quello dei 500-1.000 euro) va applicato a prescindere da ciò che si getta, perché la sua formulazione prevede due precise condizioni:
1. che il getto provochi l'insozzamento della strada (e solo di essa, quindi sono escluse le sue pertinenze, che sono invece considerate nell'articolo 15);
2. che chi lo compie si trovi su un veicolo.
Capite bene che queste condizioni non indicano di per sé atti più gravi rispetto a quelli puniti in modo più mite dall'articolo 15: per esempio, i signori che hanno ridotto la Campania nello stato che tutto il mondo ha visto in tv non hanno certo gettato vecchi mobili o fusti di materiali tossici stando comodamente su un sedile, ma si sono dovuti prendere la briga di scaricarli per poterli abbandonare sul ciglio di una strada di campagna. Inoltre, proprio questo ciglio tecnicamente non fa parte della strada, quindi nisba su tutti i fronti.
In una norma scritta in modo così poco ragionato, non stupisce che pure gli importi delle sanzioni siano giuridicamente sbagliati: generalmente il massimo è il quadruplo del minimo, qui è il doppio. Non vorrei essere nei panni di un prefetto o di un giudice di pace che devono fissare gli importi da far pagare al cittadino che ha fatto un ricorso e lo ha perso: le regole generali di quantificazione della sanzione si fondano sul massimo quadruplo… Meno male che tanto queste multe sono poche.