Il telefonino in mano, il giudice di pace e la Cassazione

E così un giudice di pace avrebbe dato ragione a un automobilista multato perché aveva il telefonino tra le mani, senza parlare. Paoblog giustamente ne fa una questione pratica dal punto di vista della sicurezza e scrive che questo è un comportamento comunque pericoloso (http://paoblog.wordpress.com/2009/06/17/giudici-di-pace-e-cellulari/). Mi associo, aggiungendo due questioni giuridiche:

– la Cassazione ha già stabilito che non occorre necessariamente parlare per essere multati, ma basta inviare sms, consultare la rubrica eccetera (sentenza n. 13776 del 27 maggio 2008, della seconda sezione civile);

– il giudice di pace che ha dato ragione al trasgressore ha svolto una serie di argomentazioni (come il fatto che tenere in mano il telefono non è più pericoloso che appoggiare il braccio al bracciolo) che, oltre a essere tecnicamente discutibili, presuppongono che un agente a bordo strada possa osservare tutto ciò che avviene nell'abitacolo (lascio a voi ogni conclusione).

  • claudio S |

    mesi fa sono stato multato di 150000 € – 5 punti perche parlavo altelefono tramite vivavoce ma con il cellulare in mano.Ora proverò ha chiedsere l’annullamento,visto che in fin dei conti,se al posto del cellulere avevo una lattina di cocacola il risultato era uguale.Comunque ho trovato 2 carabinieri sgarbati che non mi hanno nemmeno voluto ascoltare le mie domande.
    Ma allora il vivavoce a sto punto in macchina serve o no?
    Io da quel giorno non ho + usato il telefono in auto anche perchè se mi beccassero di nuovo mi scatta pure il ritiro patente!
    Poi se per la provincia di belluno vedo pure autisti delle corriere dolomitibus e infinità di automobilisti con il cellulare all’orecchio ,la cosa mi da maggior fastidio.
    [risponde Maurizio Caprino] Il vivavoce serve solo se il numero si compone quando si è fermi o coi comandi vocali (ammesso che funzionino bene). Tenere in mano una lattina è ben diverso dal comporre un numero, perché impone di distogliere lo sguardo e l’attenzione per troppo tempo.

  • Paoblog |

    Ad ogni notizia e/o osservazione circa un comportamento errato, trovo un commento (più o meno ironico) nel quale si cita un episodio di malagiustizia e/o perlomeno di errata valutazione da parte delle Forze dell’Ordine che, peraltro, sono composte da uomini e quindi fallibili, che sia per incapacità o perchè errare è umano. L’importante sarebbe non perseverare ed ammettere l’errore quando è evidente, cosa questa che alle istituzioni non viene naturale. Meglio perseguire un innocente che ammettere di aver sbagliato. Mi chiedo come mai nessuno porti ad esempio il comportamento errato di un amico e/o parente. Sembra che tutti conoscano solo dei virtuosi del volante o delle vittime delle FdO. Circa il cellulare, fonte di tanti post, non ricordo, come si viveva prima che arrivasse la telefonia mobile?
    Vedi: http://paoblog.wordpress.com/2009/06/17/life-on-mars/

  • enrico |

    Bravo!
    Veramente bravo al coraggioso giudice di pace…
    Pur sapendo che la cosa avrebbe determinato lo sberleffo nei suoi confronti, l’essere additato a “disastro della giustizia” non lo ha frenato dal fare alcune banalissime considerazioni:
    – se non posso tenere la mano “occupata” con un telefonino, allora dovrebbero anche proibirmi di appoggiarla sulla leva del cambio, sul poggiatesta del sedile attiguo, fuori dal finestrino a cercare un po’ di refrigerio… sui capelli per grattarmi la testa! Sono tutte nostre abituali condotte di guida che vorrei mi si spiegasse perchè vengono ritenute meno distraenti del tenere un telefonino in mano.
    – “Ma è la chiacchierata telefonica che distrae dalla guida!” – direbbero gli accusatori. Beh, allora per lo stesso motivo mi si dovrebbe proibire a chiare lettere di litigare con i miei figli ogni mattina mentre li accompagno a scuola e, il codice della strada, dovrebbe contemplare anche le accese discussioni con la mia consorte… (un tempo, negli autobus, si vietava di parlare col conducente proprio per questi motivi)
    – e se è vero che la chiacchierata telefonica distoglie la mia attenzione dalla guida, perchè mai l’uso dell’auricolare dovrebbe renderla “legale”?
    – ed ancora, a proposito di auricolare, perchè alla visita medica per il rinnovo periodico della patente di guida il medico si preoccupa di accertare che il mio udito sia perfetto in entrambi gli organi deputati allo scopo? Che problemi ci sono se l’orecchio che io decido di destinare all’uso dell’auricolare, non percepisce decentemente la conversazione telefonica in tale maniera resa “legale”? In che maniera la cosa può riguardare un medico che neanche conosco, visto che i suoi accertamenti (traenti fondamento dalla normativa in materia) vengono resi vani da altra norma che mi autorizza ad utilizzare uno dei due organi per scopi diversi da quelli strettamente attinenti al traffico automobilistico?
    In Francia, mi risulta, per tutte queste considerazioni è stato vietato l’uso del cellulare alla guida A QUALSIASI TITOLO ED IN QUALSIASI MANIERA.
    Se qualcuno può e sa, mi fornisca i suoi chiarimenti in materia.
    [risponde Maurizio Caprino] Se è per questo, i più severi sono gli inglesi: se non ricordo male, il telefonino non possono nemmeno tenerlo acceso. Ma in ogni caso il punto è: come accertare l’infrazione? C’è Mandrake che suggerisce agli agenti se c’è un telefonino acceso in auto o si dilapida un mare di soldi pubblici a comprare appositi apparecchi?

  • ombrachecammina |

    andando un po’off-topic, riguardo alla “visibilita’ interna dell abitacolo” da parte dell’agente ricordo che un mio conoscente ha rischiato di essere multato perche’ privo dell cinture che invece aveva, ma ha sganciato prima che l’agente arrivasse vicino l’auto … se non ci fossero stati altri testimoni la ragione dell’agente avrebbe prevalso per “ovvie” questioni di autorita’/credibilita’ …
    [risponde Maurizio Caprino] Certo, può accadere anche questo. A conferma che non tutto si può fare a colpi di Codice: occorrono parte degli agenti buonsenso e da parte nostra educazione e preparazione (quelle che ti fanno fare una cosa perché ti serve, non perché altrimenti prendi la multa).

  • mario siniscalchi |

    per carità, che i giudici di pace siano il disastro della giustizia siamo d’accordo.
    però c’è un però: quando partono campagne come quella delle multe come strumento per far carriere, la polizia municipale perde ancora un pezzo di credibilità.
    vogliamo parlarne?
    [risponde Maurizio Caprino] Ma non si fa certo carriera andando a caccia di gente al telefonino, soprattutto a Napoli: molto più comodo e fruttuoso accanirsi sui divieti di sosta (che peraltro non mi risulta siano spariti a Napoli).

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