Di solito vi riferisco che tra i tecnici dei ministeri c'è sempre scetticismo (a dir poco) di fronte alle iniziative dei rispettivi ministri: la politica – almeno di questi tempi – è più vicina alla demagogia che alle razionali procedure e alla preparazione dei tecnici. Però vi segnalo che stavolta in ambienti ministeriali molto qualificati si spera in un "bel" decreto legge estivo, da sparare adeguatamente sui media. Perché? Si conta sul solito effetto-annuncio, per rientrare con un colpo di reni nei famosi parametri Ue che impongono di dimezzare le vittime della strada rispetto al 2001.
Io l'effetto-annuncio l'ho sempre criticato, per mille ragioni (sostanzialmente porta a pasticci giuridici e si rivela un boomerang in Paesi con buchi nei controlli come l'Italia). Ma qualche cifra dice che funzioni. Mi riferisco a quel che riporta oggi www.repubblica.it: "Ma si può fare qualcosa per ridurre la strage sulle strade? Il Libro bianco europeo sulle politiche dei Trasporti ha stabilito la riduzione, entro il 2010, del 50% dei decessi dovuti ad incidenti stradali. Una ricerca europea del progetto Cast (Campaigns and Awareness-raising Strategies in Traffic Safety), ha svelato che un isolato aumento dei controlli delle forze di polizia può contribuire ad una riduzione del 6% (240 morti). Se queste campagne mass mediatiche sono associate ad un incremento dei controlli di polizia, la mortalità evitabile raggiunge il -12,7% (360 vite). Quando si sommano le campagne mass mediatiche ed i controlli di polizia all'education (interventi educativi in ambito scolastico), le morti evitate diventano 780, -14,2%. Con campagne mass mediatiche più controlli di polizia più education più interazione personale con la popolazione (personally directed campaign: un esempio per tutti, la polizia durante i controlli davanti alle discoteche associa interventi educativi), la mortalità può scendere a -39,3%, 2370 vite salvate, quasi la metà dei morti annui in Italia."