La politica spesso crea solo simboli mediatici e ce li fa dare in pasto dalla stampa. A prescindere dalla fattibilità di ciò di cui parla. In questi minuti i telegiornali ci stanno informando che Berlusconi ha proposto (e – pare – ottenuto) di spostare il G8 di luglio da La Maddalena a L'Aquila e Di Pietro lo sta accusando di aver con questo voluto sfruttare ancora una volta il sisma a fini politici. Questo dibattito non m'interessa. Vi racconto solo che, persino per un vertice da tenersi in una piccola isola come La Maddalena, la Polizia stradale sta lavorando intensamente già da mesi: ci sono comunque da organizzare servizi di scorta (con l'aggravante che bisogna far arrivare fin lì tantissime auto di servizio) e chiudere strade, anche se non siamo in una grande città attraversata da grandi itinerari internazionali come fu a Genova nel 2001. Insomma, un G8 è comunque difficilissimo da organizzare e richiede tempi lunghi, certamente molto più dei due mesi e mezzo scarsi che restano adesso. Figurarsi in una zona terremotata, dove hanno appena finito di raccomandare a tutti gli italiani di non andare a fare i turisti. E dove la Stradale non ha più nemmeno gli uffici, ma opera col personale che si trova momento per momento e fa verbali solo con carta e penna.
Quindi ora Berlusconi fa schioccare un dito, il G8 viene spostato e – ci scommetto -al ministero dell'Interno nessuno fara pubblicamente notare queste difficoltà. Speriamo vada tutto bene.