La stretta di Matteoli – E se invece facessimo più controlli?

Che vi avevo detto? La riforma "ragionata" del Codice della strada, di cui si è discusso a lungo a fine 2008, probabilmente non si farà: oggi il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha preannunciato l'ennesimo decreto-legge con modifiche qua e là, senza parlare della delega che fino a qualche settimana fa voleva chiedere al Parlamento per fare la riforma. Quindi, subito novità da dare in pasto ai giornali e poco importa se non si raccordano col resto del Codice e se durante la conversione in legge del decreto il Parlamento le cambia già o ne introduce di ulteriori (magari anch'esse poco raccordate).

Ma questi sono soprattutto problemi degli agenti che devono applicare le nuove norme e di noi giornalisti specializzati che dobbiamo tentare di spiegarvele. A livello mediatico, invece, passa il concetto di Matteoli, che dice di volere il decreto perché vuole inasprire le sanzioni. Vado a memoria: dal 2001 a oggi, solo nel 2004 e nel 2006 non ci sono stati inasprimenti quando arrivano la primavera o l'estate. Problemi applicativi a parte, dovremmo cominciare a capire che di questo passo possiamo anche arrivare a prevedere la fucilazione sul posto, ma senza i controlli faremo pochi progressi in tema di sicurezza. Certo, a volte gli inasprimenti servono anche a tappare qualche buco in cui i furbi s'infilano, ma non tutte le modifiche si devono a questo.

Non basta. Stasera tra chi plaude alle dichiarazioni di Matteoli c'è chi chiede che tra gli inasprimenti venga introdotta la revoca effettiva della patente, cioè senza la possibilità di ricandidarsi a nuovi esami passato uno o più anni da quando si perde la licenza di guida dopo aver commesso un'infrazione gravissima, magari con incidente. In linea di massima, si può essere d'accordo, ma voglio ricordare a tutti che purtroppo nemmeno questo può bastare: proprio le cronache recenti ci hanno fatto vedere casi di gente che si rimette alla guida anche dopo la revoca della patente e senza averne chiesta un'altra. Che facciamo con queste persone? Carcere a vita? Braccialetto elettronico in versione driver?

  • damich01 |

    Infatti, io ho farei una sperimentazione a 150 Km/h dove la strada lo permette e, di sicuro, l’esempio più calzante è (almeno un buon tratto del) la Milano-Bologna.
    In condizioni di traffico normali – o, peggio ancora, desertiche, come la sera tardi o la notte – tenere i 130Km/h su una strada a tre-quattro corsie prevalentemente dritta fa abbassare notevolmente la soglia di attenzione. Il colpo di sonno è realmente possibile.
    Al contrario, 130 Km/h il venerdì o la domenica pomeriggio è praticamente impossibile.
    Il problema è che non si può tenere un limite di 130 Km/h su quel tratto e lo stesso limite su buona parte della Bologna-Firenze che sempre di essere su sfortunate strade di montagna, è oggettivamente un’offesa a chi ha pensato ai limiti.
    La questione reale è responsabilizzare gli automobilisti (e chi fa le leggi) e affini perché si guidi con prudenza, mantenendo una distanza di sicurezza adeguata e occupando la corsia a destra più libera: sono abitudini che io non vedo praticamente mai quando guido e non ammissibile perché rende tutto più pericoloso.
    Bisognerebbe seriamente sensibilizzare sul tema sicurezza, ma non sempre puntando il dito sui limiti di velocità perché se uno va a 90 Km/h in terza corsia e non si sposta quando arriva un auto che è costretta a frenare e quello dietro quest’ultima è attaccato al retro dell’auto, succede il delirio. Senza contare il sorpasso a destra, lo slalom, le frenate improvvise per tentare di evitare i rilevatori di velocità o per effettuare una manovra di emergenza che si vedono quotidianamente.
    Ci sarebbero tante cose da prendere in considerazione:
    – tipo di vettura;
    – capacità del guidatore;
    – stato della strada.
    1) Una Panda a 130 Km/h è una concorrente della roulette russa; una serie 7 con ACC (adaptive cruise control) a 130 Km/h sta facendo il giro del vicinato. La tecnologia sulle auto ha fatto passi da gigante, ma i limiti sono sempre fermi: ma perché?
    2) Un neopatentato o una persona inesperta o un pensionato che, in genere, va in vigna e occasionalmente si immette in strade trafficate sono decisamente più pericolosi di chi guida quotidianamente o quasi.
    Io renderei seriamente obbligatori i corsi di guida sicura perché saper governare la propria auto sia in condizioni normali sia in condizioni critiche è fondamentale.
    3) Asfalto drenante ovunque, buche solo nei campi da golf e dislivelli del manto stradale o congiunture con i ponti solo nel far west. Invece spendono i soldi spesso e volentieri per tutt’altro.
    [risponde Maurizio Caprino] Attenzione, però: gli incidenti peggiori, anche se sono pochi, accadono di notte. Tra buio, stanchezza, alcol e gente che resta sulla corsia di emergenza, i rischi sono tanti anche nel “deserto”. Tanto più che non è mai tanto “deserto” da consentire l’uso degli abbaglianti…

  • giancar55 |

    si, da anni si inaspriscono le sanzioni e nello stesso tempo diminuiscono gli agenti in servizio sulla strada.
    Se poi aggiungiamo le sentenze creative dei giudici di pace con le quali vengono annullati vagoni di verbali e restituite autotreni di patente faticosamente ritirate, senza contare gli attacchi dei comitati e delle associazioni dei consumatori ai comuni che usano autovelox e fotored, allora non si può che dire: “non ci resta che piangere”. Altro che sicurezza stradale, qui ci prendono per …….

  • Paoblog |

    Francamente io resto dell’idea che i 130 kmh come limite, sia più sufficiente, tanto più che “tutori si, Tutor no” non è che in molti li rispettino. Se con il limite a 130 molti, troppi, vanno già ora a 160 kmh, se lo eleviamo a 150, gli eccessi procederanno di pari passo. Che poi da 130 a 150, in termini di “utilità”, non vedo cosa si guadagni. SI alza il rischio, in ogni caso, il consumo (quindi i costi), l’inquinamento. Si abbassa la qualità del viaggio, perchè più è alta la velocità e più deve alzarsi la concentrazione. A 130 kmh si percorrono 36 metri al secondo e ben 42 a 150 kmh. 6 metri che possono fare la differenza. Senza dimenticare che non basta possedere l’auto veloce e potente ed intrinsecamente sicura (feni potenti, abs, esp, 25 airbag), in ogni caso nessuno ci dice che il guidatore sia all’altezza della velocità.
    [risponde Maurizio Caprino] Come di consueto, soprattutto sulla velocità ci sono commenti del tutto diversi l’uno dall’altro. Faccio notare che molto dipende da questioni personali: carattere, modo di sfogare lo spirito competitivo, veicolo di cui si dispone e sue dotazioni (per esempio, da quando ho il cruise control “attivo” – che frena e accelera da solo per mantenere anche la distanza di sicurezza -, digerisco molto bene i 130). Io voglio fare una sintesi dei commenti dando un criterio oggettivo: questioni ambientali a parte (se guardiamo la CO2, è bene scendere addirittura a 110), i 150 non sarebbero pericolosi in sé, a patto che tutti si mettessero in testa che la distanza di sicurezza va rigorosamente mantenuta. Il che, a sua volta, significa una guida più dolce e con molti sorpassi in meno rispetto ad oggi, nonostante la maggior velocità. Dunque, magari scegliamo un certo tratto dove c’è il Tutor e proviamo a fare una sperimentazione sui 150, per vedere se siamo proprio capaci di permetterceli. Personalmente, non sono molto fiducioso sui risultati: l’Italia è piena di gente che va a 180 tenendo una distanza che non basterebbe nemmeno a 130. Ma proviamoci: chissà che il Tutor non faccia il miracolo.

  • damich01 |

    Ho letto sul Sole24Ore (sezioni Motori) che si sta pensando al testo per modificare il codice della strada, ancora una volta.
    Accanto a modifiche sensate (divieto di bere per i giovanissimi, etc.), mi scaglio ancora una volta contro il mero inasprimento delle sanzioni per il superamento dei limiti di velocità: non può essere un’azione a senso unico!
    si adeguino le multe, ma devono adeguarsi anche i limiti di velocità stessi!
    Sulla Milano-Bologna è assurdo che continuino a esserci i 130Km/h monitorati dal tutor! Su un tratto che conta 3-4 corsie su asfalto drenante e, per la maggior parte, in totale sicurezza, 130Km/h è troppo poco! bisogna far riemergere il limite dei 150Km/h in questi tratti.

  • Paoblog |

    Concordo totalmente. Possono inasprire le sanzioni oltre ogni limite, ma se nessuno fa i controlli del caso, non servirà a nulla, non si farà prevenzione, non si offrirà sicurezza al cittadino.
    Proprio ieri il nipote 20enne che mi serve quale “punto di riferimento” con il mondo dei più giovani, mi raccontava che “finalmente ieri dei miei amici sono incappati in un controllo dei carabinieri. Il proprietario dell’auto ha fatto il test prima di uscire dalla discoteca ed aveva un livello di alcol nel sangue di 1.1 (contro un max di 0.5!!) per cui ha fatto guidare ad un amico, che però aveva dimenticato a casa la patente.” In ogni caso i carabinieri li hanno identificati e non hanno elevato nessuna sanzione. Per una volta un controllo al momento giusto. Per una volta un ragazzo che nonostante avesse bevuto parecchio ha “capito” di non poter guidare. Il che dimostra che nonostante si sia sbronzi, si riesca a capire che non è il caso di guidare. Ma nello stesso tempo, mi rammento il post pubblicato mesi fa sul mio Blog, inerente sempre ai controlli notturni nei quali nè il nipote, nè i suoi amici (alcuni dei quali sistematicamente ubriachi), sono mai stati fermati; anzi, hanno ormai “identificato” le fasce orarie in cui i controlli ci sono e si muovono in maniera tale da evitarli.

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