Ad aprile proibizionismo contro cultura del bere

Ci si sta preparando ad aprile, dichiarato mese della prevenzione anti-alcol. Immagino che riaffioreranno le larvate polemiche di chi col vino ci lavora e ci vive: secondo loro, più del proibizionismo occorre una cultura del bere, che noi astemi non capiamo bene cosa sia. L'unica cosa che ho afferrato è che questa cultura darebbe il senso del limite su quanto si può bere prima di far salire il tasso alcolemico sopra il limite consentito.

Proprio su questo fronte credo vengano incontro un po' di iniziative in programma per aprile: consisteranno nella distribuzione gratuita di kit monouso per farsi da soli un alcol-test indicativo (non potrà mai essere preciso come un etilometro). Una volta tanto, pare che si largheggi: da Sesto Fiorentino, l'amico Paolo Giachetti mi segnala che saranno distribuiti ben 500 kit forniti dalla Provincia e altri 300 dell'Istituto superiore di sanità. Magari sarà anche materiale donato alle istituzioni da produttori che cercano di farsi promozione. Ma intanto è una buona notizia, una volta tanto.

  • ROBERTO |

    MI PIACE BERE IL VINO A TAVOLA, VINO BUONO, SI INTENDE. PRIMA QUANDO USCIVO A CENA CON MIA MOGLIE SI CONSUMAVA UNA BOTTIGLIA IN DUE /2/3 IO E 1/3 LEI) ADESSO STIAMO SCEGLIENDO RISTORANTI CHE SERVONO IL VINO AL CALICE. UN BICCHIERE DI VINO A PASTO (PROVA FATTA CON LA POLSTRADA AD UN CONTROLLO NEL QUALE SONO INCAPPATO) NON CREA PROBLEMI NE DI GUIDA NE DI PATENTE NE DI PUNTI. VUOL DIRE CHE SI PUO’.
    TUTTO SOMMATO E’ GIUSTO COSI. SE PROPRIO VOGLIAMO UBRIACARCI CI SONO LE SEGUENTI ALTERNATIVE: 1) ANDARE A CENA IN TAXI, 2)RIMANERE A CASA, 3)AVERE QUALCHE AMICO ASTEMIO CON CUI CONDIVIDERE LA CENA.
    VA BENE COSI PERCHE’ .. A PARTE LA PATENTE, LE MULTE, I SEQUESTRI.. MA CI PENSI SE PER PURO CASO TI CAPITASSE DI FARE MALE A QUALCUNO AVENDO IL DUBBIO DI AVERE BEVUTO UN BICCHIERE IN PIU ?
    [risponde Maurizio Caprino] In linea di massima è vero, però anche un solo bicchiere di vino – in abbinata magari con la stanchezza tipica del dopocena – può far sì che si faccia male qualcuno. Questo vale a prescindere dalle sanzioni e dalla tolleranza zero.

  • Paolo |

    Buongiorno.
    Io non sono astemio, anzi, da buon toscano sono un amante del vino rosso. Secondo me non c’è senso del limite che tenga: quando si sa di dover guidare nelle successive 5 o 6 ore bisogna evitare del tutto di bere. Le sensazioni soggettive sono molto ingannevoli, lo dico per esperienza; inoltre bisogna tenere conto del ritardo con cui gli effetti dell’alcol si manifestano. Spesso si beve l’ultimo bicchiere pensando di essere in zona di sicurezza, ma quando ci si alza dalla sedia, magari dopo un’ora, si sente la testa che gira. Da giovane e inesperto bevitore ho preso qualche sbornia proprio in questo modo.
    Vorrei fare un’altra osservazione: trovo assolutamente stupido stare a fare i conti su quanto si può bere senza superare il tasso alcolemico di 0,5 g/l. Meglio tagliare la testa al toro e non bere per niente, si ha l’assoluta sicurezza di non incappare in sanzioni e si è certamente più lucidi e reattivi alla guida. Capisco che non bere con una bottiglia di brunello davanti sia un sacrificio, ma vale la pena farlo quando si deve guidare.
    Per il resto, ripeto quello che ho sempre detto. Fino a che non si faranno abbastanza controlli da rendere significativa la probabilità che un singolo conducente sia controllato non si otterrà niente. La maggior parte di coloro che guidano dopo aver bevuto molto ritengono, erroneamente, di essere in grado di guidare ugualmente, e questo vale soprattutto per i giovani. Le campagne educative e informative sono inutili con costoro, l’unico deterrente sarebbe la quasi certezza di essere controllati. E non ci sarebbe nemmeno bisogno di denuncia penale o pesanti sanzioni pecuniarie, basterebbe la sospensione della patente per un periodo proporzionale all’eccesso di tasso alcolemico rispetto al limite, con opportuni moltiplicatori in caso di recidiva. Semplice ed efficace. Ma ci vogliono i controlli.
    Un saluto.

  • Paoblog |

    Sarebbe necessario che per prima cosa si capisse che non è necessario eccedere nel consumo per poter apprezzare un bicchiere di vino, anzi è vero il contrario; usando le norme vigenti, è il momento buono per i ristoratori di aggiornare le loro offerte e di dare la possibilità al cliente di ordinare UN calice di vino, di qualità, ad un prezzo equo. Il cliente potrà ugualmente gustare del vino durante il pasto, conscio di non superare il limite e nel contempo, spendendo comunque meno di quanto ti fanno pagare una bottiglia di qualità media (se non bassa), poter bere del vino degno di nota. Io, quando esco a pranzo, faccio così. Tornando a bomba, sarebbe anche il caso di essere meno ipocriti e smettere di vedere la pagliuzza negli occhi degli altri, ignorando la trave nei nostri. Se vedessimo il macchinista del treno salire sul locomotore con una birra in mano, scatterebbero (giustamente) le denunce, ma poi ci riteniamo liberi di consumare una o più bottiglie di vino a pasto e poi salire in auto? Anzi, se qualcuno osa imporci dei limiti, restrittivi, certo, ma non è comunque “Tasso zero”, ecco che ci sentiamo minacciati nella libertà personale? Perchè, io non sono libero di tornare a casa senza che un ubriaco mi investa?

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