Da lunedì scorso e fino a domenica in 29 Stati è in corso la campagna europea "Seatbelts": i corpi di polizia stradale di ciascun Paese (aderenti al network Tispol) hanno predisposto appositi servizi, 24 ore su 24, per controllare l'uso di cinture e seggiolini. In Italia, con le poche pattuglie che abbiamo, questo suona come un'ammissione implicita del fatto che nel resto dell'anno si fa ben poco. Non tanto sul fronte delle cinture anteriori (lì i servizi di controllo specifici sono già abbastanza frequenti), quanto su quelli delle posteriori e dei seggiolini, dove le infrazioni si possono vedere solo perdendo il tempo necessario a fermare ogni veicolo. Così, per convincervi a rispettare le regole, posso solo dirvi che la vera sanzione è l'incidente. Cosa che non lascia pace, se la vittima è il vostro bambino.
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