Sui giornali di domani vedrete pagine e pagine sulla morte di Eluana Englaro. Sulla sua vicenda, non mi sento davvero di dire nulla, se non che è nata da un incidente stradale. Piuttosto, voglio sperare che si trovi un minimo spazio anche per una notizia di queste ore: l'Etsc ha calcolato che negli ultimi dieci anni (più di metà del periodo di coma di Eluana) nei 27 Paesi Ue sono morti d'incidente stradale 18.500 bambini. E, delle 1.200 vittime registrate nel 2007, più del 10% (130) sono "nostre", italiane. Il peso percentuale dell'Italia è aumentato, perché molti altri Paesi migliorano più di noi anche sul fronte della sicurezza dei bambini. D'altronde, giusto tre settimane fa vi ho proposto una testimonianza su quello che in Germania si fa per i seggiolini. Mi piacerebbe che almeno un poco del rispetto della vita umana di cui abbiamo fatto sfoggio collettivo per il caso di Eluana fosse mantenuto quando facciamo salire in auto i nostri bambini. Anche se le 130 piccole vittime, prese tutte insieme, hanno fatto meno notizia.
Comunque, ecco il testo del comunicato dell'Aci che ha meritoriamente ripreso in Italia i dati dell'Etsc, nella speranza che qualche giornalista vi dedicasse attenzione.
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