Catania, motociclista ucciso da un guard-rail montato male

Riprendo dal sito del motoclub Ting'Avert la notizia di un incidente mortale causato a Catania dall'impatto di un motociclista contro una vite di fissaggio di un guard-rail (http://www.motoclub-tingavert.it/t361845s.html), che gli ha perforato il casco. A dimostrazione di quello che ho scritto più volte: i guard-rail nno bisogna solo comprarli, ma occorre anche saperli montare e tenere in perfette condizioni. Anche perché una barriere nuova fa sempre scena, ma se è mal montata se ne accorge solo chi ci muore.

Eccovi, poi, il consueto monotoraggio settimanale Tom sugli incidenti motoclclistici Scarica TOM_Monitoraggio settimanale incidenti motociclisti 30gen-6feb

  • Maurizio Micheli |

    In questo caso (bullone sporgente) la superficialità di chi ha montato il guard rail è risultata fatale al Motociclista, ma anche chi l’ha progettato, purtroppo i guard rail vengono omologati e pensati solo per le autovetture e non per le Moto, un guard rail sicuro anche per le Moto non dovrebbe prevedere delle sporgenze anche lievi nella sua struttura. Quello che più ci indigna a noi Motociclisti e che di guard rail sufficientemente sicuri le aziende produttrici ne fanno, ma i comuni continuano ancora a installare vecchi modelli per risparmiare qualche centinaio di euro, senza rendersi conto che la spesa sanitaria pubblica per ogni morto è esorbitante.

  • Maurizio Micheli |

    Queste cose succedono perchè da chi progetta a chi materialmente si adopera per costruire strade e infrastrutture non pensa che su quella strada un giorno ci possano passare dei Motociclisti.
    Porto un’esempio, 10 anni fa si costruivano strade e si installavano infrastrutture senza pensare al passaggio dei disabili, oggi giorno non si costruisce neanche una cantina se il progetto non prevede il passaggio per disabili, e aggiungo per fortuna!!!
    La soluzione.. Think Bikers!!!
    Noi siamo gli utenti più vulnerabili. Quelli che, paradossalmente, dal concetto di estrema mobilità, ne ricavano un danno.
    Dobbiamo far crescere in tutti il concetto che il Motociclismo è una risorsa e non una spesa. Risorsa per la mobilità cittadina, per l’inquinamento, per il lavoro, e così via..
    [risponde Maurizio Caprino] Lasciare un bullone sporgente credo significhi semplicemente non pensare e basta. Cosa che vale sia per chi ha eseguito il lavoro sia per chi ha controllato come fosse stato fatto. Che poi su errori del genere ci vadano di mezzo soprattutto i motociclisti, questo è indiscutibile.

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