Le lacrime del sindaco e il lassismo svizzero

Vi ha sorpreso l’incidente di ieri al pullman dei tifosi svizzeri della Juve. Per quanto mi riguarda, un po’ sì: avevo già scritto che tra le aziende di autotrasporto (sia merci sia passeggeri) molte fanno di tutto per limare i costi. Ma che un bus svizzero (svizzero!) con 800mila chilometri sulle spalle avesse alla guida un pensionato 81enne francamente non me lo aspettavo. E mi ha fatto tenerezza il pianto del sindaco di Etroubles, che da anni chiede una circonvallazione che tenga lontano il traffico internazionale dal centro abitato del suo paese.

Il fatto è che in Italia non sarebbe nemmeno permesso guidare a 81 anni: il Codice della strada lo consente solo fino ai 60 anni, con possibilità di arrivare a 65 solo facendo una visita medica anno per anno. Anche se poi nessuno può garantire che il divieto sia sempre rispettato e già più volte si è visto che vengono chiamati a guidare autisti che, pur in regola come età, in realtà fanno i bidelli o i macellai. Con buona pace delle nuove regole europee sulla formazione dei conducenti, che ai neo-autisti richiedono di frequentare corsi da centinaia di ore.

Quanto al sindaco, il suo pianto è il simbolo del disagio dei tanti paesini attraversati da vie di grande comunicazione e, ovviamente, senza abbastanza vigili per fare controlli costanti. Qui sarebbero d’aiuto i controlli automatici, ma per legge in centro abitato non si possono fare. Così alcuni sindaci s’inventano le soluzioni più ardite, come improbabili ordinanze di chiusura al traffico per i mezzi pesanti o addirittura l’istituzione di zone a traffico limitato dove passa l’itinerario principale (come se invece di una via di scorrimento fosse la via dello struscio nel centro storico, in modo da poter installare almeno il controllo automatico degli accessi vietati, l’unico ammesso dalla legge in centro abitato). La soluzione ottimale sarebbe una bella circonvallazione, ma spesso non ci sono né i soldi né lo spazio (anche perché in certe zone va preservato anche il paesaggio, ricordate le polemiche sulla "tangenziale" di Cortina?).

Infine, è un miracolo che ieri siano morte solo due persone: le cronache riferiscono che molti sono stati sbalzati fuori dal bus, segno che non avevano le cinture (del resto, nessuno è ancora entrato nell’ordine di idee che vanno allacciate anche sui pullman, almeno quelli non urbani).

  • no name |

    Non per fare il grillo parlante. Ma quanti sono gli stolti che pontificano a sproposito sui limiti e “fastidi” imposti dalla normativa dell’Unione europea?
    Questo incidente è la prova regina dell’utilità di far parte di una Ue che sulla sicurezza ha poco la tendenza a fare sconti.
    Non è un caso isolato: mentre negli ultimi 20 anni la Ue ha investito molto sulle norme di sicurezza (troppo affermano i critici), la Confederazione – prigioniera delle varie corporazioni locali – non ha fatto altrettanto. Basta fermarsi a dormire in Svizzera una notte per rendersi conto del gap tra le norme di sicurezza antincendio in vigore anche nell’ultimo dei nostri lupanari rispetto allo standard elvetico, ormai superato!
    Tutti in coro, perciò: Grazie! (Benemerita) Unione Europea!
    [risponde Maurizio Caprino] La cosa più drammatica è che la Svizzera, con Islanda, Norvegia e Liechtenstein, è un Paese del quale la Ue riconosce molte normative del nostro settore, concedendo a veicoli e conducenti svizzeri gli stessi diritti dei nostri.

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