La Polonia punta a fare l’alcol-test a ogni guidatore che verrà fermato nel 2009, quale che sia il motivo dell’alt. Non so se ci riusciranno.
Effettivamente ci sono kit precursori di uso rapidissimo che danno un primo risultato in pochi secondi, ma talvolta le persone fanno fatica a soffiarvi dentro. Capita anche a me: mi viene da vomitare e la colpa non è della paura di risultare positivo (non bevo alcol quasi mai e comunque se devo guidare mi limito all’acqua) o della volontà di eludere il controllo, ma del fastidio che mi dà il beccuccio. Così le operazioni possono rallentare e dove c’è molto traffico e poco spazio tutto sarà più difficile. Fortuna che nelle città polacche di solito gli spazi sono ampi, anche se è colpa delle distruzioni della Seconda guerra mondiale.
In ogni caso, le autorità polacche hanno deciso di aumentare i controlli perché nel 2007 gli incidenti mortali dovuti all’alcol hanno ricominciato ad aumentare: dai 404 del 2006 a 409. Un +1%, comunque inferiore al +6,5% registrato sul totale dei morti per incidente stradale nel Paese dopo anni di calo, che è stato quasi annullato dall’incremento del 2007: ora il saldo dal 2001 segna un ribasso di appeno lo 0,9%. Sempre nel 2007, il numero dei conducenti colti a guidare in stato di ebbrezza è sceso del 20%, un dato che gli esperti locali commentano positivamente (potrebbe indicare che i controlli sono meno efficaci, ma loro ritengono che non sia stato così perché anzi si è riusciti a comprare mille nuovi etilometri con fondi Ue e perché le sanzioni ono state inasprite e avrebbero quindi costituito un deterrente).
Per questo, le azioni programmate dalle autorità non sono tanto il potenziamento dei controlli, ma soprattutto campagne di sensibilizzazione e in particolare nei piccoli centri e nelle campagne.