Sul Sole di oggi avvio una miniserie di due puntate sui regolatori attivi di velocità (Acc). Per capirci meglio, sono quei radar che pian piano stanno rimpiazzando i soliti cruise control (per esempio, ora si può avere come optional anche sulla nuova Golf) e potrebbero essere utili persino in Italia, perché adeguano la velocità a quella di chi sta davanti; insomma, non si limitano a mantenere un’andatura costante (che in Italia di fatto è impossibile da seguire), ma si adattano anche ad accelerazioni e rallentamenti imposti dal traffico. Sul giornale analizzo pro e contro degli Acc. Alla fine, però, mi sono accorto che hanno un effetto collaterale: alla lunga, faranno sparire i sorpassi.
Alla lunga, lo ripeto: bisognerà attendere (non so quanto) che l’Acc si diffonda un bel po’ sulle auto in circolazione. Per farlo diffondere, occorrerà che nelle zone più popolate d’Italia (non necessariamente nelle sole grandi città, penso alla pianura veneta e all’asse della via Emilia) la congestione stradale e i controlli automatici aumentino ancora un po’. In quel momento, ci capirà che ci si sbriga di più ad andare tutti alla stessa velocità, necessariamente non alta dato il traffico. Visto che quest’andatura costante non è nel nostro Dna (e, a ben vedere, alcune ricerche dimostrano che il problema c’è in parte anche nel Nord Europa), ci vuole un dispositivo che ci aiuti a tenerla e l’Acc è l’ideale.
Rimpianti per i sorpassi? A queste condizioni, assolutamente no: se c’è traffico, è dimostrato che puoi prenderti tutti i rischi che vuoi e superare più veicoli possibile, ma poi te ne trovi sistematicamente davanti degli altri e quindi non guadagni nulla. L’ultima conferma l’ho avuta una settimana fa, partecipando all’Ecorally Rimini-San Marino-Roma: una competizione di regolarità rilassatissima (bastava tenere una media molto bassa e consumare poco), che però ha qualche momento tirato quando si attraversano paesi molto turistici come Assisi e Gubbio e la zona di San Marino, dove in quegli orari c’è molto traffico. Bene, in quei segmenti di gara abbiamo fatto ritardo tutti. Sia chi sorpassava al limite sia chi continuava a passeggiare. In pratica, l’unica differenza è che i primi hanno consumato di più e quindi hanno anche emesso più CO2. Meditate, gente, meditate.
P.S.: comunque non voglio dire che sia finita con i sorpassi, perché sull’Appennino e al Sud ci sono ancora tante strade dove hanno un senso. E possono anche divertire, ovviamente non attivando l’Acc…