Acc/2 – Si fa presto a dire Acc

Sui listini delle case automobilistiche, lo trovate riportato semplicemente come Acc. Ma – come accenno sul Sole-24 Ore di oggi – il regolatore attivo di velocità non è uguale su tutte le auto. Il principio è sempre quello: mantenere la velocità impostata dal conducente, rallentando automaticamente se davanti c’è un veicolo più lento. Ma l’efficacia dipende dai particolari, che non emergono da listini sempre più gonfi di accessori e sempre meno chiari per i clienti che quegli accessori li pagano. Spesso a caro prezzo.

Ci sono impianti con un solo radar, che di solito hanno la vista "corta" e in qualche situazione su autostrade e superstrade confondono il traffico di una corsia e quello di un’altra. E ci sono impianti con più rilevatori, più attenti e precisi. Quasi sempre, poi, l’Acc non è in grado di frenare a fondo, perché si limita alle frenatine necessarie a rallentare quando non basta rilasciare l’acceleratore: che io sappia, solo le Bmw (e nemmeno tutte) riescono a fare le frenate di emergenza, arrivando al completo arresto dell’auto. Qualche impianto, poi, "capisce" quando il guidatore vuol fare un sorpasso e riduce di conseguenza la distanza di sicurezza che mantiene. E, a parità di impianto, la differenza la fa il cambio: l’Acc dà il meglio solo se è automatico o robotizzato, perché quando si cambia marcia il sistema si disattiva (motivi di sicurezza) e quindi è impossibile usarlo già in fase di accelerazione o anche quando la velocità scende sotto il minimo compatibile con la marcia innestata.

In ogni caso, almeno allo stato attuale della tecnologia, anche il più sofisticato degli Acc resta utilizzabile solo su percorsi senza curve impegnative: non ne esiste uno che rallenta in automatico per adeguare la velocità al raggio di curvatura. Il problema non è tanto tecnico: già alcuni impianti interagiscono con navigatore satellitare (quando c’è e, soprattutto, quando è quello costoso montato direttamente dal costruttore dell’auto), ma sfruttano questa possibilità di dialogo solo per sapere se c’è una curva (in modo da non scambiare un veicolo che vi entra con uno che sta frenando con decisione). Se si spingessero a determinare anche la giusta velocità di percorrenza di una curva, deresponsabilizzerebbero troppo il conducente e rischierebbero comunque di sbagliare, stretti fra la necessità di non essere troppo prudenti e il rischio di ritrovarsi improvvisamente troppo veloci perché c’è una buca o una lastra di ghiaccio oppure perché l’auto è troppo carica o ha le ruote sgonfie.

  • alexmrg |

    Un commento sui controlli adattivi.
    Come tutti i sistemi automatici (a meno che non applichino pesantemente i dettami dell’AI… e poi ancora, a prescindere dai costi di sviluppo) sono progettati con riferimento ad un sistema uomo/macchina/infrastruttura ideale, che ben raramente si ritrova nella marcia ordinaria.
    In gioco, fondamentalmente è la distanza di sicurezza. Allora iniziamo ad osservare che l’apparato può funzionare in modo ancora accettabile solo per livelli di occupazione bassi o medio-bassi: al diminuire del distanziamento l’utilità decade rapidamente. Basta riflettere su ciò che avviene nella marcia urbana o autostradale nella punta: per quanto ridotta possa essere la velocità media, se si rispettassero rigorosamente le distanze (e le velocità legali) la rete viaria andrebbe rapidamente in saturazione bloccando tutti i flussi in un unico enorme ed ingestibile ingorgo, a meno di non accettare di dilatare i tempi di viaggio a livelli difficilmente sostenibili per chiunque (e non mi riferisco ai soli Conducenti professionisti).
    Dunque un sistema adattivo funziona solo se applicato su un’infrastruttura adeguatamente dimensionata (per una certa velocità) ai flussi insistenti: negli altri casi è poco più di un gadget che sicuramente ha un ritorno economico per il Costruttore, ma di cui non è chiaro il beneficio per l’Utente.
    Il tutto, ovviamente, non considerando la quota di presenza dei veicoli con limiti propri, inferiori a quelli legali della strada (il classico autoarticolato o, peggio il trattore agricolo: badate che l’effetto non è soltanto sulla velocità puntuale, ma soprattutto, sulle strade ordinarie, la dilatazione dei tempi di accelerazione dopo gli innumerevoli rallentamenti). Non meno impattante l’effetto di Conducenti con età (veramente troppo) avanzata e di quelli che per un mal compreso principio di risparmio procedono ad andature incongruenti perché troppo lente e con rapporto troppo lungo (basta verificare il piano quotato dei consumi per evidenziare la cosa e d’altra parte le resistenze aerodinamiche hanno forte impatto solo alle velocità superiori: a bassa velocità le ordinarie variazioni, purché non troppo ampie hanno poco effetto, come anche si deduce considerando i consumi nel ciclo (quasi-)urbano, praticamente indipendenti dalla velocità).
    In questi contesti quindi, prima o poi il sorpasso si impone: la manovra non comporta nulla di particolarmente pericoloso se la si conduce in modo corretto, cioè con una decisa accelerazione (anche a basse velocità) per sgombrare il più rapidamente possibile (ma nella pratica è più facile osservare il contrario: effetto della demonizzazione della velocità o del martellamento ecologico?) ed è ovvio che un controllo adattivo diventa forse addirittura controproducente. Analoga situazione (ed anche più pericolosa) quando nella marcia per file parallele (ormai regola generalizzata, in contrasto con il CdS e, inutile dirlo, mai sanzionata) spesso con poco spazio a disposizione, ci si deve levare da qualche veicolo troppo vicino da tergo o da qualche Conducente affiancato troppo distratto o indeciso. Se poi le condizioni meteo sono avverse, si potrebbe facilmente rischiare di avere distanziamenti più bassi con pioggia incipiente e più elevati a pioggia battente: cioè esattamente il contrario del livello di aderenza fornito dal manto stradale!
    Ma comunque, a parte le precedenti considerazioni, bisogna avere ben chiaro il disegno complessivo: se veramente l’orientamento dovesse essere quello dei controlli adattivi generalizzati, ci sarebbe da chiedersi a cosa servano ancora i veicoli ordinari sulle strade ordinarie: a quel punto tanto varrebbe riconvertire tutta la mobilità primaria ad un qualche sistema a guida vincolata con controllo del traffico completamente automatico, meno costoso (una volta infrastrutturato) e più sicuro, ma questa è un’altra tecnologia dell’auto ed un’altra configurazione della mobilità…
    [risponde Maurizio Caprino] Tre puntualizzazioni.
    1. E’ vero che il rispetto della distanza di sicurezza porterebbe a saturare strade già prossime al collasso, ma è altrettanto vero che – quando il traffico è elevato ma non da collasso e non ci sono intersezioni rilevanti – una velocità condivisa e tenuta costante da tutti consente di arrivare prima e consumare meno (senza contare il maggior relax, perché mi rendo conto che c’è gente che senza sorpassare si sente male e a volte è capitato anche a me).
    2. Verissimo che molti sorpassi si fanno pericolosamente al rallentatore per colpa della demonizzazione della velocità, della paura dei controlli (che peraltro – eccetto il Telelaser – non possono beccare proprio chi è in sorpasso, ma questo lo sanno in pochi) e degli scrupoli per il consumo (più che per l’ecologia), ma con molte diesel moderne si riesce ad avere una sufficiente ripresa senza scalare marcia. Peraltro, tenere un rapporto lungo (ma comunque non tale da soffocare il motore) e premere a fondo l’acceleratore (cosa che peraltro oggi dà effetti migliori che in passato, data la diffusione delle turbine variabili) è da sempre uno dei trucchi per consumare meno (e quindi anche per emettere meno CO2) quando si fanno i sorpassi.
    3. Trovo molto utile la funzione di allarme collisione che l’Acc racchiude in sé. Soprattutto per chi, come me, deve guardare nei retrovisori più del solito perché ha anche un bimbo piccolo da controllare e da calmare o distrarre (i bambini di solito si lamentano quando stanno legati al seggiolino). Per questo mi auguro che presto anche gli Acc offerti dalle marche non di lusso offrano anche la frenata automatica di emergenza.

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