L’alcol uccide anche quando beve il pedone

Mi ha sempre fatto specie vedere trasmissioni tv in cui si promuovono eventi ad alto tasso alcolici senza porsi neanche lontanamente il problema che qualcuno dovrà pur guidare per poter tornare a casa dopo quest’evento. Credo sia il solito discorso della pubblicità pigliatutto, palese e occulta: c’è un’economia che si regge sull’alcol e ha i soldi per imporre rispettivamente spot e contenuti giornalistici elogiativi. Ma, con tutto il baccano che si fa da un anno a questa parte su alcol e guida, sarà il caso che anche questa pubblicità diventi almeno politically correct. Un episodio che fa riflettere è la morte orribile di un ragazzo rumeno sabato notte in una stradina periferica di Melfi (Potenza), praticamente già in campagna.

In paese era in corso Aglianica, manifestazione dedicata al pezzo forte della viticoltura locale, l’Aglianico del Vulture. Un 23enne guidava drogato una Honda Civic quasi nuova, in compagnia di un amico. Un 25enne rumeno aveva probabilmente bevuto un bel po’ (forse anche per dimenticare i suoi problemi di immigrato senza fissa dimora, guardate anche il post della settimana scorsa sulla Riviera e le sbronze degli extracomunitari) e poi si è addormentato sull’asfalto. I due destini si sono incontrati alle due di sabato notte. Ora l’italiano ha un bel po’ di guai con la giustizia: droga al volante e omissione di soccorso (a proposito: anche stavolta l’investitore è scappato ma è stato preso nel giro di poche ore, nonostante l’incidente sia avvenuto in un posto isolato). Il rumeno è stato sfigurato dalle ruote della Civic e trascinato per 50 metri e pezzi della sua materia cerebrale sono stati trovati sparsi su una quindicina di metri.

Posso solo aggiungere che probabilmente sarebbe capitato anche a un guidatore sobrio e non drogato: il rischio di trovarsi improvvisamente davanti un corpo disteso sull’asfalto in piena notte dietro una curva quasi in campagna non è certo tra i più prevedibili. Al massimo può capitare in qualche zona poco urbanizzata (a me è successo due-tre volte sulle curva che si arrampicano verso Tempio Pausania, in Sardegna) una mucca che dorme, invogliata dal tepore dell’asfalto e dallo scarsissimo traffico. E comunque anche in quel caso si rischia: la massa di animali del genere può mettere in crisi le capacità di assorbimento d’urto di una carrozzeria e trasmettere ai passeggeri sollecitazioni importanti.