I tre morti di Foggia: chi ha visto il guard-rail?

Un ragazzo né ubriaco né drogato che s’addormenta al volante, un padre e i suoi due figli morti, un paesino del Foggiano in lutto. Secondo le solite cronache, sta tutta qui la tragedia stradale pugliese dell’ultimo weekend. E invece no: chiediamoci perché un’auto leggera come la Fiat Bravo (modello di 13 anni fa) su cui viaggiavano le vittime sia potuta finire in una scarpata, quando proprio i cigli stradali che danno sulle scarpate dovrebbero per legge essere protette da guard-rail.

Le possibili risposte sono due: o il guard-rail non c’era o era tanto datato e fatiscente da non reggere nemmeno l’urto con una vecchia Bravo. Dalle poche immagini che ho visto, mi pare di capire che sia buona la seconda e che quindi ci sia solo una conferma delle cose terribili che mi è già toccato scrivere sull’argomento in questa sezione del blog nell’ultimo mese (senza contare ciò che ormai scrivo e dico dal 2002…).

A margine di questo incidente, un quesito irrisolto: perché solo il guidatore si è salvato? Il sospetto è che solo lui avesse le cinture, che purtroppo nei paesini (specie del Sud, lo vedo direttamente) sono viste come un optional (e i seggiolini per bambini ancor più). Non so come sia andata davvero e non voglio infangare la memoria di nessuno, ma solo ricordare a noi che continuiamo a vivere che, di fronte all’imprudenza altrui e all’inaccettabile stato in cui versano molte strade italiane, l’unico modo per stare un po’ più tranquilli è difendersi da sé. Almeno con cinture e seggiolini. E – ho già rimarcato anche questo di recente – fermandosi appena ci si sente stanchi: la maggioranza dei guidatori si allarma solo quando comincia a sentire gli occhi chiudersi, ma la scienza dimostra che a quel punto può essere già troppo tardi.

  • Francesco |

    E come verra “statisticizzato” questo incidente?
    Errore umano – il guidatore ha avuto un colpo di sonno ed ha perso il controllo del veicolo. Nessuno mai, nella stampa, sui giornali (ma per fortuna lei si da questo blog) si chiede che ruolo abbia giocato l’infrastruttura ed il suo stato (in questo caso cattivo) di manutenzione.
    Queste sono vere vittime della strada, nel senso che è stata proprio la strada ad ucciderle, perchè se fosse stata in condizioni migliori avrebbe “perdonato” il guidatore per il suo errore e la Bravo sarebbe rimbalzata nuovamente in carreggiata.

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