Crash-test brillanti, ma non basta. Lo dice anche chi li fa

In questo mondo in cui ognuno vende ciò che fa, a prescindere da che cos’è e come lo fa, è raro vedere qualcuno che mette nell’interlocutore qualche dubbio. Ieri è successo: l’Euro Ncap (l’organismo che riunisce alcuni soggetti europei impegnati sulla sicurezza del veicoli) ha pubblicizzato con soddisfazione il fatto che tutti e sette i nuovi modelli sottoposti ai suoi ultimi crash-test hanno avuto quattro stelle in materia di protezione dei bambini (persino quelli derivati da furgoni, come Citroen Berlingo e Volkswagen Caravelle). Ma ha aggiunto che queste stesse auto, sulle strade di tutti i giorni, potrebbero comportarsi ben peggio se i genitori non sono abbastanza attenti a come montano i seggiolini e a come posizionano i bimbi su di essi.

Quattro stelle sono un gran risultato. il massimo teorico fissato dall’Euro Ncap è cinque stelle, ma nessuno lo ha ancora raggiunto. Anche i migliori si sono fermati a quattro, perché le auto sono disegnate fondamentalmente per proteggere gli adulti, che non è una scelta da Erode ma semplicemente da statistici (oggi è relativamente poco frequente che tra i passeggeri ci siano bambini). Senza contare che la sicurezza assoluta non esiste: come ho già scritto altre volte, un’auto da cinque stelle nell’urto standard che caratterizza la prova potrebbe comportarsi anche malissimo in un impatto con angolo e velocità differenti. Nel caso dei bambini, poi, il risultato è influenzato anche dal marketing della case automobilistiche: l’Euro Ncap fa il crash-test col modello di seggiolino raccomandato dal costruttore e si sa che la raccomandazione spesso è frutto prevalentemente di accordi commerciali tra aziende.

Stelle a parte, gli esperti sanno che i seggiolini migliori sono quelli con attacchi Isofix, che si comportano in modo non troppo dissimile l’uno dall’altro. Ma, specie in Italia, i modelli Isofix sono merce rara: costano e la gente non capisce che quel tipo di attacco è l’unico in grado di garantire un montaggio senza errori (avviene a scatto, mentre i seggiolini tradizionali devono essere legati con la cintura di sicurezza dell’auto, quindi richiedono forza e precisione). E gli errori di montaggio si pagano tragicamente in caso d’incidente.

Come gli errori di allacciamento del bambino: spesso si omette di tirare le piccole cinture del seggiolino, nell’errata convinzione che basti allacciarle e che se fossero tenute più strette il bimbo si sentirebbe oppresso se non addirittura rischierebbe di strangolarsi.

Queste sono le cose che il segretario generale dell’Euro Ncap, Michiel van Ratingen, diceva ieri velatamente (il comunicato non era così esplicito). Io aggiungo che però è troppo facile scaricare tutto sui genitori: ho visto istruzioni di auto e seggiolini fatte davvero male. E ci sono auto anche recenti (come l’Alfa 159) dove i ganci Isofix sono presenti ma non vanno bene per i modelli di seggiolino migliori.