Non ho notizie precise su questi giorni, ma mi risulta che lo scorso autunno l’intenzione della Polizia stradale fosse chiara: usare il Tutor in autostrada anche quando c’è nebbia. Finora si tendeva a non farlo per evitare contestazioni: in quelle condizioni meteo, il limite di velocità scende da 130 a 50 orari, ma non è facile accertare quando si verificano i presupposti precisi per tale abbassamento (per legge, la visibilità deve scendere sotto i 100 metri). E allora perché la Stradale ora sembra aver cambiato idea?
In realtà, non hanno cambiato idea, ma hanno pensato di cambiare la modalità d’uso del sistema se c’è nebbia. Di solito, il Tutor si usa prevalentemente per misurare la velocità media su un determinato tratto, ma per utilizzarlo così occorrerebbe avere la certezza che la visibilità è inferiore a 100 metri sull’intero tratto (il limite da rispettare deve essere uguale dal primo all’ultimo metro della sezione di strada sotto controllo). Ovviamente questa certezza non potrà darla mai nessuno, così non resta che usare il Tutor nella modalità alternativa alla media: la misurazione della velocità in un determinato punto (cioè dove si trovano le spire nell’asfalto e le telecamere che compongono il sistema, normalmente in corrispondenza dei pannelli a messaggio variabile), come gli altri rilevatori tradizionali. Rispetto ai quali il funzionamento con scarsa visibilità è molto migliore: le telecamere sono poste sopra ogni corsia, quindi a pochi metri dalla targa da fotografare (e non distanti, a bordo carreggiata, come avviene con l’Autovelox).