Il traffico urbano è uno dei fronti su cui la Francia intensificherà la battaglia contro gli incidenti stradali: di recente, c’è stata polemica sulle difficoltà di far rispettare i limiti di velocità su viali e tangenziali di Parigi. Ma, oltre a rafforzare i controlli, si prevede di introdurre una sorta di Codice della strada urbano, con regole specifiche, come già fatto in Belgio. Il motivo è che in città c’è la più elevata promiscuità di veicoli: le stesse strade sono condivise da pedoni, ciclisti, automobilisti e autisti di veicoli più grandi. Ognuno ha percezioni diverse, dovute soprattutto alle condizioni in cui circola (per esempio, chi è a piedi o in moto sta all’aperto, quindi vede e sente molto meglio degli altri gli eventuali pericoli). Per risolvere il problema, si pensa di istituire “zone dolci”.
Sono aree in cui c’è particolare promiscuità e quindi s’impone a tutti di muoversi con particolare cautela, rispetto degli altri e delle regole (che dovrebbero peraltro essere inasprite). E’ stata insediata una commissione mista tra associazioni degli utenti della strada e organi statali, per definire tutto entro l’anno.
E in Italia? Temo che una soluzione del genere non possa nemmeno essere proposta: bisognerà prima trovare il sistema per indurci a rispettare le regole basilari, come il dare precedenza ai pedoni che attraversano sulle strisce. Inoltre, vincoli di legge come il divieto dei controlli automatici sulle strade cittadine con limite di 50 orari non aiutano.