Lo ammetto in partenza: non mi piace il calcio e ancor meno mi piacciono i calciatori. Ho maturato questa convinzione in decenni di scandali (dalle scommesse al doping) che ci hanno regolarmente offerto, senza che la maggioranza di noi battesse ciglio (altrimenti non si spiegherebbe come mai nell’ambiente ci siano ancora tanti soldi da rendere possibili i maxi-stipendi di cui si legge a ogni calciomercato). Ma non scrivo queste righe per pura antipatia: purtroppo mi è sufficiente raccontare il fatto così com’è.
In questi due giorni, Gigi Buffon è “in copertina” per essere diventato padre e per essere – se non ho capito male – l’unico calciatore italiano a essere presente in una classifica In questi due giorni, Gigi Buffon è “in copertina” per essere diventato padre e per essere – se non ho capito male – l’unico calciatore italiano a essere presente in una classifica internazionale di campioni. Io ci aggiungo che è protagonista di uno spot che sta andando in onda, dove lo si vede seduto sul sedile posteriore di un taxi senza cintura allacciata. E dire che i calciatori – secondo la solita retorica che accompagna lo sport – dovrebbero avere un comportamento esemplare (almeno negli spot, non dico nella vita privata). E che ora persino i tassisti (categoria “allergica” alle cinture, tanto da essersi sempre battuta per esserne esentata) hanno cominciato a mettere sulle loro auto cartelli che invitano i clienti ad allacciarsi…