Sono ore di tensione negli ambienti della Polizia stradale. Al ministero dell’Interno stanno decidendo sulla chiusura di 43 dei 200 distaccamenti, cioè le caserme più piccole che si trovano nei paesi e fanno da “satelliti” alle sezioni (i comandi provinciali). I lettori più affezionati di questo blog si chiederanno dove sia il problema: nel post del 18 marzo (in questa stessa sezione) avevo scritto che i distaccamenti spesso non servono più a nulla, perché sorti negli anni 50 in aree oggi tagliate fuori dalla grande circolazione (dopo la costruzione di autostrade e superstrade) e perché ormai spesso non riescono a mandare più pattuglie in strada (i pochi uomini rimasti bastano appena a tenere aperti gli uffici, soprattutto di notte). Infatti, il contesto è quello di una Polizia stradale che ha appena 12.500 uomini – mille in meno rispetto all’organico che era stato fissato nel lontano 1989 – e quindi non ci si può permettere di avere tante sedi.
Eppure molti poliziotti sono furiosi. Non si fidano di questo piano di riorganizzazione. E forse hanno ragione.
Sgombriamo subito il campo da un equivoco: i poliziotti furiosi non sono quelli che ormai si sono fatti una vita nei paesini dove si trova il loro distaccamento. Infatti, il ministero gli ha sostanzialmente garantito una sede di loro gradimento e molti non cambieranno nemmeno paese perché riusciranno a prendere servizio nel commissariato già presente nello stesso luogo.
Il problema è proprio il fatto che molti dei distaccamenti da chiudere si trovano in paesi dove c’è un commissariato: avendo quest’ultimo uffici già strutturati, si dice che gli uomini provenienti dalla Stradale potranno essere effettivamente impiegati su strada, senza dover più presidiare gli uffici del distaccamento. Ma Giordano Biserni, presidente l’Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale), dice che nella sua esperienza di trent’anni le operazioni del genere non sono mancate, ma sono tutte fallite. Solo il tempo potrà dire se ha ragione (e io v’informerò, statene certi). Intanto si può dire che, se davvero avesse ragione, i danni sarebbero gravi: i commissariati della Polizia non si trovano in aree sperdute e quindi i distaccamenti loro vicini finora hanno operato in aree di grande traffico. Da indiscrezioni, si parla anche di Pozzuoli (alle porte di Napoli sulla Domiziana) e di posti molto soggetti anche alle stragi del sabato sera come Faenza, Lugo di Romagna e Viareggio. Quindi, non posti tranquilli come Spinazzola (Bari), ai quali mi riferivo nel mio post di marzo per chiedere la chiusura dei distaccamenti superflui.