Le “multe truccate” di Segrate e lo scaricabarile di Strambino

Adesso non saltatemi addosso. Se avete letto la notizia di oggi sull’inchiesta aperta dalla Procura di Milano su presunte “multe truccate” ai semafori e ricordate quello che ho scritto nei mesi scorsi in questa sezione del blog, siete legittimati a pensare che all’epoca io sia stato troppo accondiscendente verso i Comuni che, secondo le voci che cominciavano a girare insistentemente tra fine 2006 e inizio 2007, avrebbero accorciato il tempo del giallo proprio quando hanno installato rilevatori automatici di infrazioni semaforiche. Potete anche restare della vostra opinione, ma sappiate che:
– per una persona normale (come di fatto è un giornalista) è difficile dimostrare una manomissione del genere e non è nemmeno detto che ora ci riesca la magistratura;
– se anche si dimostrasse che i Comuni hanno barato, è stata comunque l’indisciplina dei guidatori a dar loro terreno fertile.

Quanto alla difficoltà di dimostrare la manomissione, il fatto è che non c’è alcun obbligo di documentare esplicitamente la regolazione di un semaforo: ogni informazione al riguardo è contenuta in una scheda tecnica che ogni impianto deve avere, ma che non è un documento pubblico. Mi risulta che solo pochi Comuni (tra cui quello di Rho, sempre nel Milanese) siano stati tanto trasparenti da fissare i tempi semaforici con una determina dirigenziale pubblica. Nel resto d’Italia, ho trovato solo sospetti e nulla più. Certo, c’erano persone multate che dicevano di essere state tradite dall’accorciamento del tempo del giallo, perché si sono ritrovate a passare col rosso a un semaforo che prima superavano senza farlo scattare. Ma nessuno di loro – per l’ovvia ragione che non allora non avrebbe avuto senso porsi il problema – aveva cronometrato l’effettiva durata del giallo quando era più lunga, per cui non si riusciva a dimostrare alcuna manomissione. Inoltre, quando abbiamo fatto i sopralluoghi (e ne abbiamo fatti tanti), abbiamo trovato tempi semaforici assolutamente ragionevoli: non so se perché riallungati dopo le prime proteste o perché prima il giallo durava anche troppo, so solo che gialli scandalosamente corti (in rapporto alle caratteristiche della strada, beninteso) non ne ho mai trovati.
Anche quando ho trovato persone disposte ad ammettere che i tempi del giallo erano stati accorciati mi sono comunque trovato di fronte a rimpalli di responsabilità: a Strambino (Torino) il Comune e l’azienda installatrice e noleggiatrice del rilevatore di passaggi col rosso si sono accusati a vicenda (le aziende possono avere un interesse a far aumentare il numero di multe, perché spesso i Comuni scelgono di pagarle “a percentuale” per non rischiare perdite in bilancio nel caso -probabile – che le infrazioni dopo qualche tempo diminuiscano). Gli unici mezzi per venire a capo della situazione sono quelli a disposizione della magistratura: testimonianze giurate, perquisizioni, sequestri di documenti, fino alle tanto vituperate intercettazioni telefoniche o ambientali. Nel caso di Segrate di cui si è saputo oggi, penso che la Procura di Milano riuscirà ad accertare se i tempi del giallo sono stati accorciati, ma non so se si riuscirà a stabilire con certezza da chi e a dimostrare l’intenzione di “fare cassa” (chi è tanto sprovveduto da ammetterla? occorrerebbero le intercettazioni, ma ormai è tardi), che poi sarebbe l’unica cosa penalmente rilevante.
In ogni caso, tutti questi discorsi sarebbero inutili se la gente rispettasse il Codice della strada: anche i patentati meno preparati sanno che, allo scattare del giallo, occorre fermarsi. Può passare solo chi è tanto vicino al semaforo da non riuscire più a frenare per tempo.Provate a rispettare tutto questo alla lettera e vedrete che non c’è giallo “accorciato” che tenga: non vi troverete mai a passare col rosso, anche perché gli apparecchi sono quasi sempre regolati per sanzionare solo chi passa oltre un secondo dopo lo scattare del rosso. Non basta: se frenate e non ce la fate a fermarvi prima della striscia di arresto, sappiate che potete anche oltrepassarla fermandovi dopo e non vi multeranno per questo: per convalidare la sanzione, occorre almeno un’altra foto che dimostri che siete arrivati al centro dell’incrocio.
A questo punto restano “scoperte” solo poche situazioni particolarmente sfortunate: quelle in cui l’incrocio è tanto stretto che fermarsi oltre la striscia significa intralciare e quindi occorre proseguire e quelle in cui dovete passare col rosso per dare strada a un’ambulanza. Solo pochi apparecchi sono in grado di distinguere le situazioni, perché filmano le sequenze e non si limitano a scattare foto. Ma i Comuni tendono a non comprarli perché costano troppo…

  • Boris Zanirato |

    P.S. Il parlamento non contento ha elevato la sanzione dai 10 ai 40 kilometri orari da 2 a 5 punti di penalizazione

  • Boris Zanirato |

    Ellora con questi regolamenti vecchi da burocrati di stato continuiamo a mettere i 50 kilometri trovo assurdo che se uno va sulla cassanese a 67 (72 rilevati) kilometri orari previsti dalla legge prenda tale contravvenzioni da 148 euro e 5 punti di penalizzazioni, ribadisco la legge invita a nozze i comuni per fare cassa, perche’ non mettiamo il limite di 50 anche sull’autostrada?
    Ti fanno una strada a due corsie per marcia con divisore e semafori e poi ti mettono il limite di 50, poi ti diciono ma e’ pericolosa la strada, bene allora hai costruito volutamente una strada pericolosa poi metti 50 allora non farla.
    Caso strano di questo problema i comuni non ne parlano e continuano a multare in disturbati, fanno tanto casino per altre cose, denunanciano i lavavetri ma dei limiti pazzi non ne parlano forse perche’ le casse ne risentirebbero?
    Lo ribadisco e’ una vera vergogna

  • the president |

    Caro Maurizio,
    solo una precisazione, non si tratta di ”semplici errori materiali nel compilare un verbale” ma di un SISTEMA, DI UNA COLOSSALE TRUFFA, DI UNA FABBRICA DELLE MULTE NASCOSTA DIETRO LA FACCIATA DELLA P.A.
    Chi compila e invia quelle multe non sono i pubblici ufficiali, ma i dipendenti delle società private, e piu ne inviano e piu guadagnano, hanno inviato verbali anche alle autoambulanze, al 118, ecc… pensa che dei 15000 verbali emessi a Riparbella dall’ufficio postale del paese non è stato spedito neppure uno, sono stati spediti da Verona, Firenze, Pistoia, … e pensa che il 29.12.2005 l’unico vigile urbano del comune ne ha emessi ben 3603!!! Mi spieghi come ha fatto?? Cerchi di darci una perchè dobbiamo far inserire questo record nel guinness dei primati ;)))

    [risponde Maurizio Caprino] Lo so e l’ho pure scritto sul giornale, con la speranza che un giudice ne chieda conto a tutti i responsabili di una cosa simile. Io mi riferivo solo ai verbali per 0 km/h di eccesso di velocità: sono errori materiali che può commettere tanto un pubblico ufficiale quanto un dipendente privato. La cosa importante è che le foto vengano esaminate da un vigile e che questo vigile sia attento ed esperto (occorre sapere bene cosa guardare per convalidare una foto), altrimenti è inutile.
    cari saluti
    Comitato NO GABELLE
    http://www.nogabelle.org

    [risponde Maurizio Caprino] Lo so e l’ho pure scritto sul giornale, con la speranza che un giudice ne chieda conto a tutti i responsabili di una cosa simile. Io mi riferivo solo ai verbali per 0 km/h di eccesso di velocità: sono errori materiali che può commettere tanto un pubblico ufficiale quanto un dipendente privato. La cosa importante è che le foto vengano esaminate da un vigile e che questo vigile sia attento ed esperto (occorre sapere bene cosa guardare per convalidare una foto), altrimenti è inutile.

  • Boris Zanirato |

    Mi scusi ma lei cassanesse di segrate la mai vista? se la vede si accorgera che il limite di 50 orari e’ assurdo

    [risponde Maurizio Caprino] Il discorso sulla velocità è diverso da quello sui semafori. Sulla Cassanese (come su migliaia di altre strade italiane) c’è un inghippo giuridico: secondo i criteri di classificazione fissati dal Codice della strada (e criticati anche da esperti, come segnalato anche su questo blog, nella sezione "Strade e segnaletica"), una strada che corra in un centro abitato è classificabile come "strada urbana di scorrimento" solo se – oltre ad avere carreggiate separate – ha altri severi requisiti, come la semaforizzazione di tutti gli incroci, ilapossibilitàdi parcheggiare solo sulle complanari e il raggruppamento in uscite concentrate del flusso dei veicoli che abbia a che fare con gli edifici circostanti. E le strade di scorrimento sono le uniche urbane su cui è consentito stabilire limiti più alti di 50 (fino a 70).

  • Leon |

    Ciao Maurizio. Cercherò di essere il più conciso possibile. Partirò dalla tua ultima conclusione, che condivido pienamente.

    È indubbio che ogni paese ha la classe dirigente che si merita. Ma ci sarà pur una spiegazione logica…o no ? Non sarà che pur di mantenersi la poltrona, si fa accedere ai seggi di tutto e di più ? La classe politica/amministrativa riflette la classe votante. Ciò vuol dire, che se a votare, mediamente, andranno dei ladri, l’eletto non potrà che essere, mediamente, un ladro. Mi dirai…ma diversamente è antidemocratico !! Ti rispondo: ti risulta che la chiesa lo sia ?..a me non pare che per eleggere un Papa, facciano votare tutti i cattolici. E visto che fai parte di una importante testata Finanziaria, sicuramente non sarà di difficile intuizione, ammettere, che se alla Fiat avessero fatto votare gli operai, l’eletto, non sarebbe stato Marchionne, che di auto poco o nulla sapeva, ma che è risultato fondamentale come A.D. per il rilancio dell’azienda stessa. Vuoi la controprova ? Alle ultime elezioni del PD, è stato eletto democraticamente Tavarish Veltroni, scelto da mesi da tutti come leader. Del resto non sono anche i media che contribuiscono a formare le opinioni ? Non sarà che anche i media ricevono sovvenzioni dallo Stato ?

    Riguardo al debito pubblico, non sono d’accordo, quello proviene dalla già manifestata incapacità di allora, ed a tutt’oggi irrisolta. Non a caso il Psi era additato da tutti come una banda di ladri, e sovente metteva le mani nei portafogli degli italiani. Nel frattempo abbiamo perso molti importanti “pezzi” del paese, tra cui la Banca d’Italia e la Lira. Ma si sa, le disgrazie non vengono mai sole.

    E’ di dominio pubblico, che nella P.A. corrono mazzette. Certo, se uno il pizzo se lo fa pagare è segno che c’è anche chi lo paga, ma capito questo si capisce tutto.

    Non a caso ho citato la Mafia, perché è un’azienda che per capacità di mercato, struttura, sviluppo, e conoscenze in materia finanziaria, può tranquillamente competere con ENI, avendo più o meno un giro d’affari di 100 Miliardi di Euro all’anno, tutti in droga ed al nero (qui dovrei aprire un capitolo a parte).

    Ma com’è che si spiega, che con lo sviluppo della tecnologia (avvento dei Pc) i dipendenti pubblici sono aumentati ? E com’è che spesso negli uffici troviamo risposte sempre evasive, se non nella peggiore delle ipotesi, solo le giacchette ? Voglio dire, se è vero come sostieni (ed è vero) che i tagli verso le amministrazioni locali ci sono state, non è forse anche vero che diminuendo l’assistenzialismo, doveva essere un’ occasione di maggiore stimolo al miglioramento ? Evidentemente questo non è stato percepito da quelli dell’ANCI, e come da abitudine, hanno continuato a fare gli interessi loro, e dei loro amici; semplicemente a rubare come e meglio di prima.

    Non sarà che per questi motivi, in tutto il sud, i cittadini, per ottenere giustizia si rivolgono direttamente alla Mafia ?

    Felice Giornata

    P.s. Se i dati di cui disponete, li usaste per mettere alle corde i politici (al posto delle solite domande di cortesia), non voglio sostenere che avreste risolto il problema della Nazione, ma almeno, avreste contribuito a migliorare, sia gli Italiani, che questi saltafossi di politici.

    [risponde Maurizio Caprino] Io sono nato come giornalista d’inchiesta e mi piacerebbe continuare a esserlo. Invece, come la maggior parte dei miei colleghi (capaci e meno capaci) devo stare incollato alla scrivania e non dispongo dei dati che davvero potrebbero "mettere alle corde i politici". Perché i giornali le inchieste – quelle vere – troppo spesso non possono più permettersele. Non solo perché pestano i calli a qualcuno, ma anche perché non portano abbastanza lettori in più e quindi si continua a campare soprattutto di pubblicità e sovvenzioni pubbliche (chi più e chi meno). Se la cosiddetta "società civile" premiasse chi fa inchieste comprando più copie, avremmo un giornalismo d’inchiesta vero e diffuso anche in questo Paese. Quindi, siamo daccapo: se la collettività fosse migliore, anche i giornali sarebbero migliori.
    Quanto ai Pc nella Pubblica amministrazione, purtroppo le stesse cose accadono nelle aziende private e ne sono testimone diretto. Se tutti – dipendenti pubblici o privati – fossimo migliori, avremmo un sistema-Paese più produttivo. Come al solito, è un problema di comportamenti e privilegi collettivi.
    Quanto alla mafia, da ragazzo del Sud ho sempre sognato di combatterla. Ho lavorato al Nord per 11 anni e, francamente, ho visto riprodotte logiche analoghe a quelle mafiose in rispettabilissimi ambienti. Così oggi mi chiedo seriamente che cosa – a parte l’uso della violenza – davvero differenzi il mondo mafioso dalle realtà migliori del Paese. Intendiamoci: sono convinto che una differenza ci sia, ma non riesco più ad afferrarla come quando ero giovane e il mondo lo vedevo solo attraverso i media.

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